Si è svolto oggi uno sciopero spontaneo di 8 ore dei lavoratori e lavoratrici della Maserati Auto con presidio davanti ai cancelli e cortei
all’interno dello stabilimento che ha bloccato l’attività produttiva per l’intera giornata.


Lo sciopero è stato indetto per protestare contro la decisione aziendale di non rinnovare il contratto a 112 lavoratori interinali motivandola con la previsione di riduzione di circa il 40% dei volumi produttivi per il 2009.
La mobilitazione prosegue con assemblee in azienda indette da Fim, Fiom e Uilm e RSU aziendale lunedì 15 dicembre per decidere nuove azioni di lotta che potranno concretizzarsi anche nella stessa giornata di lunedì.
Fim, Fiom e Uilm e una delegazione di lavoratori di Maserati sarà ricevuta dal Prefetto di Modena lunedì 15 dicembre alle ore 10.30 e alle 15.30 dal Sindaco di Modena e dal Presidente della Provincia. Ad autorità e
istituzioni, sindacati e lavoratori chiederanno di intervenire presso la direzione di Maserati perché si possa riprendere il confronto per ricercare tutte le soluzioni possibili a tutela dell’occupazione.
La mobilitazione di oggi che proseguirà nei prossimi giorni, è stata decisa dopo l’ultimo incontro di mercoledì 10 dicembre in cui la direzione ha comunicato la decisione unilaterale e improvvisa di lasciare a casa gli oltre cento lavoratori somministrati dalle agenzie di lavoro temporaneo alla scadenza del contratto il 31 dicembre prossimo, senza possibilità di mediazione alcuna con le proposte avanzate da sindacati e RSU.
Si tratta di lavoratori che da mesi lavoravano ormai in Maserati, alcuni si erano visti rinnovare ripetutamente il contratto sino a 18 mesi, tutti giovani fra i 20 e i 35 anni, provenienti in larga parte dal Sud Italia,
molti di loro in affitto e anche con famiglia a carico, che ora rimarranno di colpo senza lavoro e senza alcun sostegno, né familiare, né in termini di ammortizzatori sociali.

“La decisione dell’azienda è stata unilaterale e inaspettata – affermano i
segretari di Fim, Fiom e Uilm modenesi Claudio Mattiello, Giordano Fiorani e Villiam Manfredini – negli incontri fatti da ottobre a oggi si prospettavano esuberi molto più ridotti, inizialmente l’azienda parlava di 40 unità, poi a fine novembre si erano ridotte a 25 (15 lavoratori avevano infatti trovato un’altra collocazione) e solo mercoledì l’azienda ci ha messo di fronte alla realtà di 112 esuberi. Tanto che – continuano Mattiello, Fiorani e Manfredini – l’incontro del 10 dicembre doveva essere
una verifica sull’impegno preso dalla direzione per ricollocare tramite le agenzie di somministrazione i 25 esuberi”.
I Sindacati parlano di superficialità e incapacità dell’azienda, del tentativo subdolo di dilazionare scelte dolorose programmate già da mesi.
La direzione Maserati ha infatti motivato la decisione con la previsione di ridurre in modo deciso la produzione per il 2009 a 6.600 auto rispetto alle 10.000 prodotte nel 2008, dopo che solo poche settimane prima aveva invece
accreditato una previsione più contenuta di riduzione dei volumi produttivi di 8.200 auto per il 2009.
L’azienda non ha tenuto in alcuna considerazione e ha liquidato in modo
sbrigativo le proposte avanzate dai sindacati per evitare i licenziamenti, a cominciare dall’attivazione di periodi di cassa integrazione guadagni per fronteggiare la crisi produttiva e come alternativa agli esuberi; al ricorso alle ferie collettive e ai 14 giorni di permessi retribuiti da utilizzare in modo collettivo per ridurre le giornate di effettiva prestazione sulle linee; sino all’utilizzo di una parte degli utili aziendali realizzati sul 2007 e anche di quelli prevedibili sul 2008 (a cui anche i lavoratori interinali hanno contributo) per attivare percorsi di formazione e riqualificazione a carico dell’azienda che dessero loro garanzia di prospettive occupazionali in Maserati.
L’impatto della crisi sulla Maserati (che per la prima volta osserva una lunga chiusura in occasione della pausa festiva dal 22 dicembre al 9 gennaio) e l’inadeguatezza delle misure messe in campo dall’azienda, sta producendo effetti disastrosi sull’occupazione: oltre ai 112 lavoratori somministrati che perderanno il posto a fine anno, l’azienda rimanderà a Melfi e a Torino altri 55 lavoratori in distacco che si troveranno ad affrontare la cassa integrazione in quelle aziende, mentre incerta è anche la sorte dei 22 contratti a tempo determinato che scadono a marzo 2009.
Tutto ciò avrà presumibilmente ricadute gravi anche su Ferrari Auto che è fornitrice di motori e verniciatura per Maserati.

(FIM FIOM UILM Modena)