Dopo un periodo di alcuni mesi di attività limitata a seguito di un intervento di radicale ristrutturazione che ne ha ampliato gli spazi e migliorato la funzionalità e fruibilità, ha riaperto la Biblioteca della facoltà di Ingegneria di Modena.

La struttura, ribattezzata per le sue caratteristiche specialistiche Biblioteca Universitaria Scientifico Tecnologica (BUST), è stata significativamente intitolata al mitico Enzo Ferrari, la personalità modenese che più di tutti si è prodigato per incoraggiare la nascita di questa facoltà.

“Sarebbe oltremodo interessante – scriveva Enzo Ferrari il 15 gennaio 1988 in una lettera inviata all’allora Sottosegretario di Stato alla Pubblica Istruzione – che Modena potesse completare il biennio con la Facoltà di Ingegneria e non …(omissis) nascondo come questa auspicata soluzione possa tornare anche di sommo gradimento alla Ferrari, che guarda con sempre maggiore interesse all’Università di Modena per i futuri ingegneri che dovrà occupare”.

Ed ora per questo suo incoraggiamento e quale riconoscimento del legame che unisce la facoltà alla Ferrari ed al suo territorio, gli accademici modenesi hanno voluto ricordarne il fondamentale contributo dedicandogli questo spazio, il luogo più significativo di arricchimento e formazione di quei giovani cui il “Drake” guardava per la continuazione della tradizione motoristica e tecnologica che hanno reso famosa Modena nel mondo.

“Per il nostro Ateneo – ha detto il Rettore prof. Aldo Tomasi – questa decisione non è un tributo postumo ad una persona che tutti hanno amato ed amano ancora. Piuttosto è il segno tangibile di una presenza che continuiamo a sentire vicina a noi, che continuiamo a guardare con rispetto e ad avere come esempio. Per la nostra Università e per la facoltà di Ingegneria era il minimo che si potesse fare per ricordarlo in modo degno. E ci fa piacere che i giovani che entreranno in questo luogo possano, ogniqualvolta varcano la soglia, sentirsi accompagnati dal suo sguardo profondo, dalla sua intensità di pensiero e, soprattutto, possano sentirsi sorretti dalla sua tenacia e dalla sua fiducia nel futuro”.

La sua realizzazione costituisce un passo di grande significato nel progressivo radicarsi in città dell’Ateneo di Modena e Reggio Emilia e testimonia l’ impegno scientifico e culturale dell’Università nell’implementare quel processo di creazione di cultura e di valore pubblico che consentirà, nel nostro territorio, di rispondere ed anticipare le sfide future.
La ri-nascita della Biblioteca della facoltà di Ingegneria ha offerto l’opportunità per riorganizzare completamente i servizi, dotata di un’ampia documentazione libraria, di un emeroteca con un centinaio di testate di riviste cartacee e migliaia di periodici elettronici in abbonamento, ha un’impostazione self-service ed una caratterizzazione fortemente specialistica.
La struttura, realizzata anche grazie al generoso contributo di Ferrari SpA, all’interno dell’edificio di facoltà, con i suoi 180 posti di lettura, si allinea ai migliori indici europei di qualità. E’ possibile collegarsi ad internet con il proprio pc portatile tramite la rete WI-FI di Ateneo, cui sono collegati i locali della biblioteca. Tutta la struttura, poi, è controllata mediante sistema di videosorveglianza.

“Nonostante si stia vivendo un momento di difficoltà globali, che rendono incerte le prospettive tanto dell’economia che dell’Università – ha commentato il Preside di Ingegneria di Modena prof. Giuseppe Cantore – noi continuiamo ad essere ottimisti ed a perseguire con tenacia il disegno originario ed originale di questa facoltà, una facoltà profondamente radicata nel territorio, col quale intrattiene forti legami e collaborazioni (e l’inaugurazione odierna ne è una riprova), che sa sviluppare e coltivare la ricerca, che vanta punti di assoluta eccellenza in segmenti industriali strategici e che si adopera con successo per la formazione di ingegneri e professionisti preparati e competenti. I numeri del resto sono dalla nostra parte: circa 2.400 iscritti; oltre 550 matricole anche quest’anno; quasi 600 laureati nel 2007, che trovano pressoché immediato inserimento nel mondo del lavoro”.

L’ingresso della biblioteca è posto al primo piano, da dove si accede alla sala di lettura che ospita anche le collezioni librarie a scaffale aperto, liberamente accessibili. Qui sono la “console operativa” del servizio di accoglienza, gli uffici e l’emeroteca. Una saletta riunioni è attrezzata con lavagna e proiettore per ospitare seminari, corsi sull’utilizzo delle risorse bibliografiche, presentazioni. La saletta contiene opere di consultazione e la collezione Tecnostoria, un’esclusiva raccolta di documenti tecnici e grafici sui veicoli a quattro e due ruote derivante dal Progetto Regionale Terra di Motori. Gli originali sono stati concessi in uso e riproduzione all’Ateneo da leggendarie Case costruttrici emiliane, quali Maserati, Ferrari, Lamborghini, Ducati, e sono corredati da una scelta di libri inerenti. Bibliografie e testimonianze dedicate alla tecnica del veicolo non sono destinate solo al circuito accademico, bensì sono offerti alla consultazione di appassionati e specialisti. La stessa sala ospiterà le iniziative culturali e gli incontri con le professioni e il mondo del lavoro e, per questo motivo, ospita ogni martedì un punto informativo dell’Ordine degli Ingegneri di Modena.
Quando non occupata da iniziative specifiche, la sala resta a disposizione degli studenti per esercitazioni di gruppo, in alternativa ad un’altra saletta, isolata entro la sala di lettura, che all’occorrenza consente di raggrupparsi per attività di studio collegiali.
Il piano terra dell’edificio accoglie l’archivio e la base della torre libraria, costituita da un gruppo Modula dono della Casa produttrice System Logistics di Fiorano. Si tratta di un moderno sistema di immagazzinamento che sviluppa 180 ml su 36 cassetti, per 9000 kg di portata, valori anche triplicabili in caso di future necessità. La disponibilità di questa struttura altamente automatizzata ha consentito la più efficace ripartizione del patrimonio sui tre livelli, lasciando intatta l’organizzazione a scaffale aperto per il materiale bibliografico di più frequente utilizzo, e collocando nella torre libraria il materiale consultato da un’utenza più circoscritta per la sua caratterizzazione scientifica. E’ attivo inoltre un deposito al piano terreno per l’archiviazione di testi e periodici la cui consultazione è più sporadica.

Nell’organizzazione della biblioteca si è accentuata l’impostazione self-service, quindi fotocopiatrici/stampanti ai due piani, distributore automatico di tessere e due postazioni standing connesse al catalogo d’Ateneo. In quest’ottica è stato adottato un sistema di antitaccheggio. All’indirizzo web della biblioteca www.biblioingegneria.unimore.it, si possono avere tutte le informazioni aggiornate in tempo reale sui servizi offerti e sulla possibilità di usufruire a distanza di servizi bibliografici che non presuppongono la presenza fisica dell’utente. Ad esempio, proprio in questi giorni ha preso avvio un servizio di reference digitale cooperativo, promosso dal Sistema Bibliotecario di Ateneo di cui la Biblioteca Universitaria Scientifico Tecnologica “Enzo Ferrari” ne è parte integrante, indirizzato a tutto il bacino del polo d’Ateneo modenese, col dichiarato intento di avvicinare la società alla biblioteca, fornire e riceverne collaborazione. Tutto questo può dunque essere letto come volontà di cooperare e di mettere a disposizione del pubblico risorse di spessore scientifico, ma anche strumenti informativi, postazioni di lavoro, banche dati, repertori, raccolte digitali, in un’ottica di allargamento dell’orizzonte conoscitivo e di ampliamento delle possibilità di fruizione della documentazione, nelle diverse forme in cui oggi essa si presenta.
Sul fronte della razionalizzazione degli investimenti la biblioteca di Ingegneria ha deciso di darsi un taglio nettamente specialistico, concentrando gli acquisti nell’ambito disciplinare e appoggiandosi alle biblioteche del polo scientifico, in particolare alla Biblioteca Scientifica Interdipartimentale, per la documentazione degli ambiti affini.

“L’ambizione della biblioteca, infatti, – afferma il suo Direttore Scientifico prof. Giovanni Sebastiano Barozzi – è quella di un costituire un centro di documentazione specialistico, quanto più possibile in sintonia col territorio che lo accoglie e con la qualità dell’istituzione cui appartiene. In questo senso si muovono il progetto di raccolta e valorizzazione delle tesi di dottorato e l’ambizioso programma di acquisizione della normativa tecnica, materiale costoso, non sempre facilmente reperibile e tuttavia di valore strategico sia per la facoltà che per il tessuto industriale del suo territorio”.