Come ampiamente annunciato, dal 14 dicembre 2008 con i nuovi treni AV sarà possibile percorrere i200 km tra Bologna e Milano in un’ora. Un risultato positivo, dopo troppi anni di attesa e costi elevatissimi, lievitati con i ritardi dell’opera. Un evidente miglioramento a vantaggio dei tanti utenti intenzionati a spostarsi
velocemente, comodamente e in sicurezza. Quello che non poteva essere messo in conto, il fatto che dal 14 dicembre il trasporto regionale avrebbe subito conseguenze cosi rilevanti dalle scelte del vertice FS, subordinando l’intero sistema del trasporto ferroviario all’Alta Velocità. Il rischio della paralisi per il trasporto regionale, negato da FS, deriva direttamente da queste scelte, oltre alla mancanza di risorse per l’ammodernamento del servizio regionale.
Il nuovo orario ferroviario, pur oggetto di modifiche e miglioramenti, accentua una serie di problemi:
Contratto di Servizio : dallo scorso luglio, la Regione Emilia Romagna (RER) ha stipulato con
Trenitalia un contratto di 3 anni per il servizio ferroviario. Nel CdS è previsto che le modifiche d’orario siano proposte dallo stesso committente, la Regione, ed attuate dal gestore, cioè Trenitalia. Dopo mesi di confronto sui programmi della RER, ad ottobre si discute solo delle proposte avanzate autonomamente da Trenitalia, completamente avulse dalle intenzioni del committente. Una lampante forzatura di Trenitalia nella gestione del contratto dal quale, ovviamente, non si sente vincolata.
Linea BO-PC storica: anni di promesse e previsioni facevano ritenere possibile un reale rilancio del trasporto regionale, attraverso l’utilizzo delle tracce orarie lasciate libere dagli Eurostar. Incredibilmente, le tracce saranno ancor più risicate, principalmente per l’introduzione dei “nuovi” EurostarCity. Treni già oggetto di indagine e condanna dell’Antitrust, che ora a prezzo maggiorato forniscono agli utenti le stesse prestazioni degli Intercity.
Eurostar : una volta detto dei vantaggi dell’AV, gli utenti dovranno fare i conti con una proposta
commerciale già complessa prima dell’avvio. Dal 14 dicembre saranno offerte 4 tipologie di treni ad
“Alta Velocità”: ES*City, ES*, ES*AV ed ES*fast. Abbondanza non prevista per i centri capoluogo di
provincia che, con poche coppie di Eurostar, obbligheranno migliaia di utenti a “lunga percorrenza” a trasferirsi nei centri maggiori. Spesso esclusa anche Bologna, per 18 Eurostar senza fermata.
Orari e Cadenzamento: con questo orario, pur non inferiori di numero, i treni regionali subiranno le priorità dai vari ES*, ES*City e infine IC. Risulta chiaramente dal confronto con le percorrenze attuali, un allungamento dei tempi. Ulteriore conseguenza la perdita del cadenzamento orario, previsto solo negli orari di minore interesse per gli utenti. Non sono preventivati i tempi di attesa che si
verificheranno all’ingresso di Bologna, già sotto stress attualmente su cui si addenseranno anche gli ulteriori treni dell’AV. Le previste “velocizzazioni” previste dal contratto in fase di assegnazione del servizio, sono state sostituite da allungamenti delle percorrenze.
Tessere ICpass : la tessera, più volte sospesa da Trenitalia, viene definitivamente soppressa dal
31/12/08. Sarà possibile salire su IC ed ES*City pagando un 5% di supplemento oltre al proprio
abbonamento regionale. Completati cosi i danni del 2005 con la soppressione dei treni interregionali.
Questi nuovi orari disattendono sostanzialmente le richieste che gli utenti del Servizio Ferroviario Regionale hanno avanzato in questi mesi. Il lungo confronto con RER per l’adeguamento dell’offerta è stato nel merito ignorato da Trenitalia. Treni collocati in orari scomodi, non concepiti per prevedere possibili coincidenze. Treni regionali usati come riempitivo delle tracce orarie lasciate libere da Eurostar, ES*City e Intercity. Un pesantissimo ritorno per gli utenti che hanno sopportato da settembre un nuovo salasso sulle tariffe FS. Aumenti fino al 60% in più e autorizzati dalla Regione, che sarà inevitabilmente chiamata dai cittadini a rispondere delle proprie scelte. Federconsumatori intende ricorrere all’Antitrust contro questi aumenti, stante l’inadempimento di Trenitalia sul miglioramento della qualità del servizio.
Federconsumatori confida che la RER, quale committente del servizio ferroviario regionale, assuma tutte le iniziative necessarie al ripristino dei parametri contrattuali, esigendo da Trenitalia il rispetto del Contratto di Servizio ampiamente violato in questa occasione. E’ inaccettabile pagare a più riprese un servizio che obbliga gli utenti del trasporto regionale all’uso del mezzo privato.