Venti quintali di carne di maiale vengono messi sotto sequestro. I sequestri scattano però dopo che l’allarme diossina viene lanciato dall’Unione europea. Non sarebbe meglio che fossero efficaci i controlli effettuati al nostro confine, prima cioè che le partite di carne entrino in Italia? È normale che ci si accorga del problema perché qualcuno ci usa una cortesia istituzionale? Noi ringraziamo Ue e Irlanda ma saremmo più tranquilli se, almeno per una volta, fossimo noi stessi in grado di autotutelarci.

È stata sequestrata carne proveniente dall’Irlanda perché risulta inquinata o per pura precauzione? Se quei 20 quintali fossero stati già immessi sul mercato mischiati ad altre carni, l’Ausl avrebbe sequestrato i prodotti finali? Negli ultimi quattro mesi sarebbero arrivati nella nostra provincia circa 100 quintali di carne suina irlandese: 20 quintali, come detto, sono stati sequestrati… e degli altri ottanta che traccia abbiamo?
A livello regionale sono diverse le tonnellate di carne irlandese introdotte. Quante di queste sono state sequestrate e quante sono finite “miscelate” con altre carni sugli scaffali in vendita?
In realtà se le autorità davvero vogliono rassicurare i consumatori, dovrebbero rilasciare una dichiarazione sotto la loro responsabilità, dove spiegano come la contaminazione delle carni sia successiva all’entrata della partita di prodotto irlandese nella nostra provincia, e devono dichiarare responsabilmente di poter escludere con assoluta certezza che carni inquinate siano finite in zamponi e cotechini.
Diversamente le loro dichiarazioni appaiono semplici opinioni all’italiana dove se accade qualcosa nessuno paga.

(Presidente CODACONS, Fabio Galli)