La Struttura Complessa di Neonatologia dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena, diretta dal professor Fabrizio Ferrari è un centro di riferimento all’avanguardia a livello nazionale. Questo ruolo di primo piano è legato sia alla grande professionalità dei medici e degli infermieri sia alle dotazioni tecnologiche di prim’ordine di cui la struttura può usufruire grazie anche al grande contributo offerto da privati e associazioni di volontariato.

Tra queste c’è senz’altro la RetCam, acquistata a gennaio del 2008 grazie a una donazione di oltre 100.000 euro che Ferrari s.p.a. ha effettuato in favore di Pollicino, associazione per lo sviluppo della Neonatologia a Modena. Il Policlinico è così il primo ospedale dell’Emilia – Romagna a dotarsi di un simile strumento.
La RetCam è uno sistema digitale quadrangolare a contatto che permette la visualizzazione del fondo oculare. Essa nasce per la valutazione oculistica pediatrica anche se dal 2002 è stata provvista anche di lenti per adulto. Consente una visualizzazione del fondo dell’occhio dei neonati con un angolo di 120° permettendo di mettere a fuoco la retina fino alla porzione più periferica. L’apparecchio è dotato di un ampio monitor che consente la visualizzazione dell’esame e trattandosi di un sistema digitale consente la raccolta e il confronto di immagini ottenute in momenti diversi per monitorare l’andamento della patologia o gli esiti di un eventuale trattamento. E’ possibile l’esecuzione di brevi video clip che documentino l’intero esame. Le immagini acquisite possono essere memorizzate in un data base interno, esportate ad altri supporti, protette in un server o stampate con stampanti ad alta risoluzione.
Le più comuni applicazioni di tale strumento sono appunto la reti-nopatia del prematuro (ROP) ed altre patologie retiniche che possono causare gravi deficit visivi. La retinopatia del prematuro (ROP), in particolare, costituisce una delle cause prin-cipali di ipovisione e cecità in età infantile: si stima che ogni anno nel mondo 50.000 bambini sviluppino un grave deficit visivo a causa di questa patologia. Essa si verifica a causa di una anormale vasculogenesi, cioè l’anomala formazione di vasi retinici durante lo sviluppo della retina e colpisce circa il 30% dei bambini nati pretermine con un peso inferiore ai 1500 grammi e l’80% di quelli con peso inferiore a 1000 grammi. Tra le più importanti complicanze che si possono associare a questa anomala evoluzione del sistema vascolare retinico vi è il distacco di retina di tipo trazionale. Essa è responsabile dell’8-10% delle cause di cecità nei paesi industrializzati. Nel 6-8% dei casi (percentuale che sale a 25% per i neonati di peso inferiore a 750 grammi) essa si presenta in forma grave, tale da necessitare un trattamento con laserterapia o crioterapia nel tentativo di arginare il progressivo distacco della retina.

“Ogni anno – spiega il professor Fabrizio Ferrari, direttore della Struttura Com-plessa di Neonatologia del Policlinico – nascono a Modena circa 90-100 bambini di età gestazionale inferiore alle 32 settimane. Di essi, circa il 90% sopravvive. Tutti questi neonati sono a rischio di sviluppare una retinopatia della prematurità. Per tale motivo essi vengono sottoposti ad uno screening accurato che si realizza attraverso esami seriati del fondo ocula-re. A seconda dell’età gestazionale alla nascita, ogni bimbo viene sottoposto a oftalmoscopia da 2 a 5 volte durante il ricovero. Tale screening è stato fino ad ora condotto servendosi dell’oftalmoscopia indiretta che, però, offre un campo visivo limitato e non sempre è di facile interpretazione. Dal gennaio 2008, grazie a questa donazione, possiamo servirci del RetCam in grado di fornire immagini panoramiche della retina, fino al polo posteriore. Le immagini vengono sempre salvate in formato digitale, possono essere riviste e confrontate con esami precedenti e visionate da esperti internazionali attraverso l’invio delle stesse per e-mail. Uno studio internazionale (PHOTOROP) ha confrontato l’utilizzo dell’oftalmoscopia indiretta con la RetCam 120 ed ha dimostrato che, utilizzando i presidi digitali (inviati ad un centro referente) la diagnosi ROP veniva effettuata in media 1-2 settimane prima, consentendo un netto miglioramento della prognosi di tali pazienti”.

I neonati a rischio di ROP vengono seguiti dalla Neonatologia del Policlinico in collaborazione con la Struttura Complessa di Malattie Oftalmologiche diretta dal professor Gian Maria Cavallini che spiega: “Grazie alla RETCAM e al suo sistema digitale fotografico siamo in grado di esplorare il fondo oculare di questi nostri piccoli pazienti e di documentare gli eventuali danni retinici sia al polo posteriore che periferico, consentendoci di poter eseguire un follow-up dettagliato, cosi da poter mettere in atto le procedure terapeutiche che le linee guida internazionali consigliano: trattamenti laser e trattamenti chirurgici più invasivi come le vitrectomie. A Modena in un anno facciamo oltre 500 visite oftalmologiche ai bambini prematuri sia durante il ricovero che successivamente alla loro dimissione”.

Questa meraviglia tecnologica, che colloca il Policlinico all’avanguardia a livello nazionale, è stata acquisita dalla Neonatologia del Policlinico grazie alla donazione di 100.200 euro che Ferrari s.p.a. ha effettuato in favore di Pollicino. La cifra è una parte del ricavato dell’asta di cimeli (tra cui anche una parte di una vettura di formula 1) raccolti durante il Ferrari Relay 2007, il tour celebrativo i 60° della gloriosa casa automobilistica di Maranello che, iniziato nel giugno 2007, ha toccato tutti i continenti.

In questi anni il ruolo di supporto di Pollicino alla Neonatologia del Policlinico è cresciuto in maniera esponenziale. “La nostra è un’associazione di genitori – spiega William Prandini, presidente di Pollicino – che opera per favorire il progresso della Neonatologia a Modena. È motivo di grande soddisfazione per noi che un colosso come la Ferrari abbia deciso di finanziare un nostro progetto perché la bontà del nostro lavoro in questi anni. Siamo una piccola realtà, però, evidentemente ispira fiducia”.

“Il Policlinico di Modena – commenta il dottor Maurizio Miselli, direttore sanitario – considera da sempre un valore aggiunto l’apporto delle associazioni di volontariato in tutti i settori dell’attività sanitaria come è stato ben evidenziato anche nell’Atto Aziendale. Il recente acquisto del RetCam 120 è un tipico esempio di come Sanità Pubblica, mondo del volontariato e imprenditoria possono collaborare virtuosamente per il bene di tutti. Questa acquisizione tecnologica permette al Policlinico di riaffermare con forza il suo ruolo di eccellenza a livello nazionale nella Neonatologia e nel settore materno – infantile nel suo complesso che costituisce uno dei settori fondamentali della mission aziendale”.