La Provincia di Modena non autorizzerà i Comuni a installare autovelox sulle strade provinciali. Lo ha deciso la Giunta provinciale dopo aver preso in esame, nella seduta di mercoledì 12 febbraio, le richieste di installare questi strumenti in alcuni tratti di strade provinciali presentate da diversi Comuni tra cui Modena e alcuni centri che fanno parte dell’Unione Terre di Castelli e dell’Unione Terre d’argine.


In ogni caso, l’eventuale introduzione in futuro di questi strumenti sarà gestita dalla Provincia stessa, in accordo con i Comuni, «ma solamente al termine – sottolinea Egidio Pagani, assessore provinciale alla Viabilità – di una analisi puntuale dei flussi di traffico e del grado di pericolosità delle strade e, soprattutto, nell’ambito di un Piano sicurezza che preveda un’azione più complessiva nei punti di maggiore pericolosità per ridurre gli incidenti, puntando in primo luogo sulla prevenzione e sull’impiego di dissuasori, come peraltro abbiamo già fatto in alcuni tratti».

A questo scopo nelle prossime settimane la Provincia promuoverà una Conferenza delle autonomie locali dedicata alla sicurezza stradale per fare il punto della situazione nel territorio modenese; nel corso dell’incontro, oltre ai progetti infrastrutturali del Piano provinciale, saranno illustrate le strategie di intervento sviluppate insieme ai Comuni, in particolare per quello che riguarda l’intensificazione dei controlli stradali da parte delle Polizie municipali.

«Gli autovelox, infatti, sono uno strumento utile per prevenire l’eccessiva velocità, che rimane tra le cause principali degli incidenti stradali – afferma Maurizio Guaitoli, assessore provinciale alla Sanità – ma solo se integrati in una attività costante di sensibilizzazione, prevenzione e controllo, come stiamo sviluppando con uno specifico Osservatorio sulla velocità. L’intervento di repressione ci deve essere, ma il vero obiettivo è fare in modo che i limiti di velocità siano rispettati. Gli autovelox, per esempio, devono essere adeguatamente segnalati con evidenti pannelli luminosi e messi in condizione – conclude Guaitoli – di non potere sanzionare nessuno, perché tutti rispettano i limiti».