“Il 14 ottobre è accaduto un fatto storico, non solo per il Centrosinistra ma per l’intero Paese: un vero e proprio atto di democrazia per chi si è recato al voto e per le migliaia di persone che si sono impegnate nella preparazione e gestione dei seggi, che non potrà non avere effetti positivi per tutti”.

“Le primarie che hanno sancito la nascita del Partito Democratico, infatti, non possono essere considerate un semplice accadimento politico quanto, piuttosto, l’inizio di un nuovo percorso che mira ad un cambiamento reale dei rapporti tra i partiti, le istituzioni e i cittadini.
Due sono i fattori da valorizzare in questa storica giornata:
la prima prova evidente di tutto questo sta nella straordinaria partecipazione al voto che ha superato ogni più rosea previsione. 3.4 milioni di donne, uomini, giovani e anziani hanno voluto sostenere l’azione di due partiti, DS e Margherita, tesa a rafforzare il centrosinistra, a razionalizzare e riformare il sistema politico, fondando essi stessi un nuovo partito: esperienza da non vanificare perché potrebbe essere unica e irripetibile e che non ha precedenti in Europa. Questi voti sono quindi un patrimonio enorme di cui dobbiamo fare tesoro e da amministrare al meglio.
L’ottima e importante affermazione di Walter Veltroni in questo senso è un buon viatico, perché irrobustisce il partito che già nasce da un grande consenso popolare e lo unisce intorno ad un leader forte che ha l’obbligo di esercitare una funzione di guida chiara e coerente con la propria proposta politica messa in campo.
Ora egli dovrà agire tenendo conto del contributo di tutti, compresi coloro che hanno scelto gli altri candidati alla segreteria e che con le loro istanze e proposte hanno arricchito il proficuo dibattito di questi mesi e riempito di contenuti il nuovo soggetto politico.
A questo proposito mi riconosco pienamente in una delle prime dichiarazioni di Veltroni, quando ricorda che una percentuale così alta di votanti ci dà gli strumenti per incidere realmente. Terminata questa prima fase è ora di passare ai fatti, già dal 27 ottobre prossimo.
La Costituente dovrà dare vita e struttura al PD, renderlo operativo al più presto, sia a livello centrale ma soprattutto nelle città, nei Comuni, nelle piccole realtà, in ogni luogo dove si è costituito un comitato, la dove è stato fortemente voluto e ovunque i cittadini ne richiedano la presenza concreta. Il PD, ancora, dovrà essere punto di riferimento, di stimolo, di confronto e di proposta, mantenendo le caratteristiche del miglior partito federale, così come si è proposto.
Si gira pagina. Ritengo sicuramente positiva la mia scelta iniziale che mi ha visto da subito sostenere Enrico Letta e la sua lista, ma adesso è il tempo di continuare quella “positiva contaminazione” delle idee, delle storie e delle esperienze di cui il PD dovrà rappresentare l’efficace e proficua sintesi.

I candidati diversi, le diverse sensibilità, il ricambio generazionale, lo spazio alle donne e ai giovani, il “saper fare”, dovranno concretamente tradursi da slogan in pratica quotidiana e in questa direzione andrà il mio impegno.
Solo questa apertura consentirà al nuovo partito e al Centrosinistra italiano di conseguire l’ambizioso obiettivo di ridare dignità alla politica e fiducia al cittadino”.

Andrea Rossi, sindaco di Casalgrande