L’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia impegnata ad intensificare la propria proiezione internazionale volge ora il suo sguardo all’Estremo Oriente. Un protocollo tra l’Ateneo emiliano e la Tokyo University of Science formalizza lo scambio di docenti e studenti dei due Paesi e rafforza l’impegno ad avviare comuni progetti di ricerca nel campo della chimica, delle bioscienze, dell’ingegneria e delle nuove tecnologie.
Guarda soprattutto allo scambio di ricercatori e studenti l’accordo sottoscritto tra l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e l’University of Science di Tokyo.
A suggello della visita, che il Rettore dell’University of Science di Tokyo prof. Shin Takeuchi ha compiuto in questi giorni a Modena, ospite dell’Ateneo emiliano, è stato definito un documento di intenti che impegna le due università, oltre che ad accogliere ogni anno reciprocamente 2 docenti e 2 studenti, ad avviare collaborazioni sul piano scientifico su progetti di comune interesse, a scambiarsi informazioni e pubblicazioni ed a promuovere altre attività accademiche che contribuiscano a rafforzare il significato e l’importanza dell’intesa tra le due istituzioni.
“Per il nostro Ateneo – spiega il Rettore dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia prof. Gian Carlo Pellacani – questo protocollo ha un valore particolare, in quanto è realizzato con uno degli Atenei più prestigiosi del Giappone, un Ateneo che vanta spiccate competenze in ambiti scientifici strategici anche per noi, come la chimica, lo studio dei materiali, l’ingegneria, le bioscienze, le nuove tecnologie. Per tanti nostri ricercatori, docenti e studenti, partecipare a questo progetto di scambio, che dà loro l’opportunità di entrare in contatto e frequentare avanzati ed attrezzati laboratori e dipartimenti, costituirà un sicuro arricchimento. Con questo accordo si allarga l’orizzonte delle nostre intese internazionali e ringrazio il Rettore dell’University of Science di Tokyo per averci scelto come partner”.
L’University of Science di Tokyo è una delle tante presenze accademiche che compongono la realtà universitaria della capitale nipponica. Ufficialmente ha ottenuto il riconoscimento di università solo nel 1949 diventando Tokyo Rika Daiagaku (Tokyo University of Science), ma la sue origini sono più lontane e risalgono al 1881, quando un gruppo di 21 giovani docenti del Dipartimento di Fisica della Facoltà di Scienze dell’Università imperiale di Tokyo promossero la Tokyo Academy of Physichs. All’inizio l’attività di insegnamento si rivolse soprattutto alla formazione professionale. Oggi, invece, con oltre 17.000 studenti ed un corpo docente di più di 500 persone la Tokyo University of Science ospita, oltre ad una scuola di management, anche corsi e attività universitarie, che si raccolgono attorno a 4 Istituti di Ricerca e Tecnologia e a 4 Istituti di Scienze biologiche.
Da tempo docenti modenesi come il prof. Gyula Palyi del Dipartimento di Chimica di Modena intrattengono frequenti e collaborativi rapporti con colleghi giapponesi e qualche anno fa nel 2003 uno degli ospiti giunti in questi giorni a Modena, il prof. Kenso Soai, impegnato in ricerche nel campo della chimica bio-organica, dei materiali, della chimica organometallica, nella sintesi organica e nella sintesi asimmetrica, su cui ha realizzato studi che gli hanno valso importanti riconoscimenti internazionali per le scoperte effettuate, ha ricevuto una medaglia attribuitagli dall’Accademia Nazionale di Scienze, Lettre e Arti di Modena.
Il protocollo intensifica e riorganizza in maniera istituzionale questa collaborazione, aprendo la strada – come viene specificato nel medesimo – ad intese riguardanti anche altri ambiti scientifici, rilanciando quel processo di internazionalizzazione su cui l’Ateneo modenese-reggiano sta indirizzando i suoi sforzi.