Sono Milano e Roma le città con gli affitti più cari per gli studenti universitari. Secondo un’indagine del centro studi del gruppo Toscano, una stanza per studenti nella capitale va da un prezzo medio minimo di 310 euro e arriva a 480 euro, mentre a Milano parte da un minimo di 325 euro per salire fino a 550 euro.
Dai dati sulle compravendite immobiliari concluse da gennaio al 31 luglio, inoltre, la quota di persone che acquista un immobile per investimento è del 14%. E oltre il 50% di questi investimenti è mirato all’affitto a studenti universitari.
Dall’analisi delle tipologie ricercate (stanze o posti letto), i ricercatori evidenziano “considerazioni qualitative omogenee per tutte le città universitarie”. Soprattutto nelle piccole città viene preferito il centro storico, dove gli immobili sono in genere da ristrutturare e senza ascensore, in condizioni spesso modeste. Quest’ultima caratteristica, in particolare, “sembra essere il comune denominatore delle abitazioni studentesche di tutta Italia, che in alcuni casi possono essere molto mediocri”.
Le città più care sono quindi la capitale e il capoluogo lombardo. In particolare, a Roma c’è una maggiore varianza dei prezzi, soprattutto dei valori massimi, mentre a Milano ci sono livelli medi di prezzo più alti, che rendono poco accessibile la città agli studenti. Seguono Firenze e Bologna, con un livello di prezzo medio rispettivamente di 335 e 312 euro a stanza.
Considerando però anche il costo per un posto letto, Firenze scivola ai livelli intermedi della classifica, lasciando il gradino più basso del podio a Bologna. Nel capoluogo emiliano il costo medio di un posto letto è paragonabile ai prezzi di Milano e Roma, con un differenziale significativo rispetto a tutte le altre città universitarie considerate.
La città del Mezzogiorno con dinamiche “più vivaci” è Catania, seguita da Salerno e Messina, Cagliari e Palermo. A Catania le quotazioni per una stanza arrivano a 500 euro, mentre a Palermo si arriva al massimo a 400 euro. Infine, le città con costi di affitto minori sono Napoli e Bari, dove per una stanza si pagano da 138 a 188 euro nella prima e tra i 110 e 190 euro nel capoluogo pugliese.
Per le zone universitarie, il primato delle aree più costose va a pari merito a Milano e Roma, città con i più grandi atenei pubblici e privati. Vicino agli atenei privati, in particolare, si rilevano prezzi particolarmente proibitivi. Il record spetta alla ‘zona Navigli’ di Milano, da dove è possibile raggiungere agevolmente lo Iulm, la Bocconi e l’università Cattolica. Per l’affitto di una stanza singola si arriva a spendere anche 700 euro al mese. In questo caso però, oltre alla posizione, sono disponibili vari comfort, tra cui connessione internet a banda larga e aria condizionata.
A Roma c’è una situazione molto simile nei pressi della Luiss (zona Trieste-Nomentana-Bologna): le punte massime sono leggermente più contenute, arrivando a sfiorare i 650 euro per una camera singola e 400 per un posto letto in una doppia. Più moderati i prezzi nelle altre zone, che in media sono calmeriati dal bacino di Tor Vergata, ma non mancano le eccezioni: a San Lorenzo e piazza Bologna ci sono le quotazioni massime, con 650-600 euro per una stanza e 400 euro per un posto letto.