A nulla sono valse le numerose grida di allarme lanciate dai sindacati che hanno più volte richiamato l’attenzione della Direzione Compartimentale Inpadp per l’Emilia Romagna per sensibilizzare la Direzione Generale in merito ai gravi problemi di organico della sede modenese dell’Ente previdenziale.


Nonostante le recenti insistenze dei Sindacati Fp/Cgil, Cisl/Fp e Uilpa, sulle gravi ripercussioni che si sarebbero determinate per l’utenza, oggi
si deve prendere atto che gli allarmi lanciati purtroppo si trasformeranno in una sconcertante realtà, “considerato che da domani 30 giugno 2007 – affermano Vincenzo Santoro Fp/Cgil, Giancarlo Vitelli Cisl/Fp e Giuseppina Setti Uilpa – l’ufficio Inpdap di Modena si dovrà privare di 9 lavoratori interinali”.

“Per questi lavoratori – proseguono i sindacalisti – che già vivono una situazione di forte sofferenza in quanto precari, non sarà possibile
proseguire il rapporto di lavoro, già in vigore da alcuni anni con il suddetto Ente, visto che da parte della Direzione Generale dell’Inpdap non
è pervenuta l’autorizzazione a rinnovare il contratto con l’agenzia di servizio per mancanza di fondi”.
A ciò si deve aggiungere il fatto che altri 4 lavoratori di ruolo hanno lasciato o stanno per lasciare la sede di Modena per pensionamento e
trasferimento.
Un epilogo infausto di una situazione già grave per un ufficio della Pubblica Amministrazione particolarmente strategico visto che lo stesso
gestisce principalmente la situazione pensionistica di tutti i dipendenti pubblici di Modena.

In pratica vengono meno 13 addetti all’ufficio e i rimanenti 28 – 6 dei quali con contratto part-time e 2 assenze per maternità – dovranno gestire
le pratiche di 54.128 assistiti, un po’ come far navigare un transatlantico con 10 marinai.
In questo modo si crea una ennesima opportunità per quei pseudo conoscitori dei mali della pubblica amministrazione di esprimere un ulteriore giudizio
negativo sui pubblici dipendenti. Con poche risorse si fa poco e si rischia di farlo male!!!
Va trovata al più presto una soluzione, peraltro già proposta da tempo proprio dagli stessi sindacalisti, affinché si possano ripristinare
condizioni di normalità all’interno della sede Inpdap di Modena per tutelare dignitosamente i pensionati, pensionandi ed assistiti del
comprensorio modenese che, è bene ricordarlo, è il secondo bacino di utenza della Regione Emilia Romagna.