Novanta posti circa – una cinquantina in più rispetto a quelli messi a disposizione dal bando 2005 – per i giovani stranieri, residenti o domiciliati in Emilia-Romagna, che vogliono fare il servizio civile. La Giunta regionale ha approvato infatti, con uno stanziamento di circa 500mila euro, il nuovo bando per la presentazione dei progetti predisposti dagli enti iscritti all’Albo regionale del servizio civile, rivolti espressamente ai cittadini stranieri di età compresa tra i 18 e i 28 anni.
“Con questo nuovo bando – commenta Anna Maria Dapporto, assessore alla Promozione politiche sociali ed educative – l’impegno della Regione aumenta, portando a circa 90 i posti che finanzieremo con la selezione dei progetti che verranno presentati. Attraverso il sistema di monitoraggio esterno e di valutazione che abbiamo predisposto, si vuole accompagnare gli enti in un confronto finalizzato a migliorare la qualità della proposta, affinché i giovani vivano un’esperienza di servizio e formativa significativa sotto tutti gli aspetti”.
La legge regionale 20 del 2003 (“Nuove norme per la valorizzazione del servizio civile. Istituzione del Servizio civile regionale”) è la prima, in Italia, ad essersi data un obiettivo ambizioso: creare i presupposti per coinvolgere le persone in tutto l’arco della propria vita, garantendo l’accesso a quest’esperienza a tutti, senza alcuna distinzione culturale e di cittadinanza. Sono nate così le sperimentazioni di Servizio civile regionale (Scr) rivolte ai giovani immigrati, con regolare permesso di soggiorno, che abitano in Emilia-Romagna. Ma anche ai minorenni, agli adulti e agli anziani: persone con ruoli diversi nella società, accomunate dalla disponibilità a dedicare un periodo della propria vita agli altri, al servizio del bene comune, nell’assistenza socio-sanitaria, nella salvaguardia del patrimonio artistico, nell’educazione, nella tutela dell’ambiente, nella protezione civile. Oppure partecipando a progetti di cooperazione fra i popoli e svolgendo attività di tutela dei diritti umani, nel pieno esercizio della non violenza.
Con il bando regionale del 2005, sono stati 38 i giovani (originari perlopiù dall’Africa e dall’Europa dell’Est) avviati alla prima sperimentazione del Servizio civile regionale per stranieri. Un’iniziativa tutt’ora unica in Italia. “In questo modo – aggiunge l’assessore Dapporto – si valorizza la migrazione come fenomeno positivo che coinvolge principalmente persone attive e dinamiche, superando lo stereotipo dell’immigrato ‘portatore di bisogni’, come spesso viene considerato”. Una proposta, quella del servizio civile, rivolta a ragazzi italiani (il bando nazionale dovrebbe essere pubblicato entro fine maggio) e stranieri “affinché veramente il servizio civile diventi un bene pubblico – conclude l’assessore – . Un bene da condividere attraverso i Coordinamenti provinciali degli enti di servizio civile (Co.Pr.E.S.C.) e da ‘rigenerare’ nei territori a favore dell’intera comunità locale”.
Per partecipare al bando, gli enti iscritti all’Albo regionale del servizio civile dovranno presentare i propri progetti in Regione (Servizio Programmazione e sviluppo del sistema dei servizi sociali, promozione sociale, terzo settore, servizio civile, viale Aldo Moro 21 – 40127 Bologna) entro le ore 13 del 15 giugno 2007. Sulla base dei progetti approvati e finanziati, verranno pubblicati avvisi a cura dei Co.Pr.E.S.C., che organizzeranno appositi incontri di presentazione: i giovani stranieri avranno così modo di porre quesiti, comprendere meglio la proposta ed eventualmente presentare domanda di partecipazione al progetto che più interessa. La durata del Servizio civile regionale dipende dalle previsioni del singolo progetto e può variare dai 10 ai 12 mesi, e prevede un impegno non inferiore alle 25 ore settimanali; il riconoscimento dato a chi presta servizio civile è di 360 euro mensili.