Il castello di Formigine verrà restituito alla cittadinanza il prossimo 29 settembre. Il programma dell’Amministrazione è quello di conferire al monumento il ruolo di “salotto culturale” della città, attivo per iniziative pubbliche e private, di innovativo centro didattico-scientifico e di prestigiosa sede per le occasioni di rappresentanza, gli incontri e il dibattito civico.
Il palazzo marchionale (la sezione rinascimentale) accoglierà spazi espositivi per le mostre temporanee e per i prodotti tipici del territorio, un ristorante, la sala del consiglio, la sala matrimoni e ulteriori spazi per riunioni istituzionali ma anche per convegni e meeting di aziende e altri enti; la rocchetta (la sezione medievale) ospiterà un museo e centro di documentazione; mentre nel parco interno rimarrà visibile una parte dello scavo archeologico.
“Il castello – afferma il Sindaco Franco Richeldi – ritorna ad essere un punto di riferimento per la comunità. Viene riconsegnato ai cittadini con un restauro complessivo che sottolinea bellezza e funzionalità. I formiginesi potranno fruire di nuovi spazi e delle numerose iniziative che nel castello avranno una scenografia d’eccezione. Inoltre, Formigine potrà entrare a far parte a tutti gli effetti di un circuito turistico in grado di promuovere l’intero territorio”.
Ultimi ritocchi, quindi, anche per i lavori di recupero iniziati cinque anni fa con il trasferimento degli uffici comunali che trovavano sede all’interno del castello. Dal 1945 gli interventi di ricostruzione (dopo i bombardamenti bellici), di restauro e di manutenzione non furono sempre rispettosi dell’assetto originario. Perciò, si è reso necessario un recupero complessivo che ha visto un programma di interventi distinti in più fasi sino ad oggi. Il progetto di restauro e rifunzionalizzazione del castello, coofinanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena per la parte riferita al recupero dei fossati interni ed esterni, rappresenta un caso eccezionale di cooperazione tra la ricerca storico-archeologica e il recupero architettonico: l’archeologia ha utilizzato il momento del restauro per acquisire conoscenze e le conoscenze hanno migliorato il restauro; questo circolo virtuoso rappresenta uno degli aspetti che più qualifica l’intervento.
“Raccogliamo oggi il frutto di un lavoro iniziato nel 2000 dagli Amministratori che ci hanno preceduto, il Sindaco Fabrizio Righi, l’Assessore ai Lavori Pubblici Raffaella Cattinari, l’Assessore alla Cultura Vanna Borsari e dai tecnici dei servizi competenti – commenta l’Assessore ai Lavori Pubblici Lorenzo Pellacani – L’Assessorato che rappresento sarà impegnato, da qui a settembre, nelle opere di ultimazione, quale la sistemazione del parco interno, per poi restituire un complesso architettonico restaurato a regola d’arte, che speriamo farà dimenticare ai cittadini i disagi provocati dal cantiere in centro storico”.
Fra gli elementi di pregio del castello ci sarà un innovativo Museo e Centro di Documentazione. La ricerca archeologica iniziata nel 1998 e conclusa nel 2006, condotta dall’Insegnamento di Archeologia Medievale dell’Università Cà Foscari di Venezia sotto la direzione del prof. Sauro Gelichi, si è caratterizzata come una delle più ampie indagini della regione, permettendo di acquisire molte conoscenze, in parte del tutto inaspettate, sul castello e sulle comunità che lo hanno abitato.
Una tale ricchezza di dati e di reperti doveva essere comunicata senza prescindere dalla relazione con la ricerca storica, cartografica, artistica, architettonica e la memoria collettiva della cittadinanza. Per ottenere questo risultato, il gruppo di lavoro diretto dal prof. Sauro Gelichi e composto dai referenti dell’Assessorato alla Cultura e ai Lavori Pubblici del Comune di Formigine, della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna e dai progettisti dei lavori di restauro arch. Domenico Biondi e arch. Vincenzo Vandelli si sono affidati a Studio Azzurro, un ambito di ricerca artistica fra i più importanti a livello internazionale.
“Le installazioni di Studio Azzurro – dice l’Assessore alla Cultura Donata Clerici – raccontano la storia di Formigine riuscendo ad unire l’approccio rigoroso della precedente ricerca scientifica con quello emozionale e coinvolgente delle tecniche multimediali e interattive. Nel percorso museale passato e presente si incontrano in un unico spazio, come direbbero gli artisti, rendendo il corpo pesante e dormiente dell’edificio un essere che respira, trasuda vite e atmosfere”.
All’allestimento museale sarà dedicata un’iniziativa sabato 19 maggio presso la sala Loggia. In quell’occasione verranno illustrate le ragioni del Museo, mostrando in anteprima alcune installazioni museali alla presenza degli artisti che le hanno create. L’iniziativa si inserisce nel percorso di condivisione del progetto castello con la cittadinanza; nel corso degli anni, infatti, una serie di convegni, pubblicazioni, conferenze, visite guidate ha sempre tenuto informati i cittadini sullo stato dei lavori.
Il costo sostenuto dal Comune di Formigine per l’intervento di recupero e rifunzionalizzazione del castello è stato in parte finanziato dalla Regione Emilia Romagna (L.R. n.6/89 DCR 240/2001, L.R. n.40/98 Progetti speciali, Programma speciale d’Area: Area del Distretto Ceramico), dall’Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali della Regione Emilia Romagna – Musei e Beni Culturali (L.R.n.18/2000 Piano Museale, anni 2003-2004-2005), dalla Provincia di Modena (Sistema Museale Modenese-Piano c/capitale-Interventi di qualificazione dei musei – anno 2004, L.R. n. 18/2000 anni 2004 e L.R.n.18/2000 Piano Museale provinciale – anno 2005) e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena (recupero dei fossati interno ed esterno e del complesso castellano – anno 2006/2007).