“Abbiamo da tempo avviato con le associazioni femminili cittadine un dialogo che auspichiamo possa portare, in tempi brevi, a condividere concretamente la nostra proposta di fare di Villa Ombrosa la sede della nuova Casa delle Donne”. Lo afferma l’assessore alle Pari opportunità del Comune di Modena, Simona Arletti.
Arletti aggiunge: “Questa amministrazione si sta attivamente occupando del progetto di recupero di Villa Ombrosa, anche se non va dimenticato che altre sono e saranno le priorità di recupero patrimoniale di edifici di valore storico per la nostra città (Estense, S.Agostino, Manifattura, Fonderie). Infatti, nonostante la villa in questione non sia tutelata (al contrario del parco per la presenza di sei sequoie secolari), per l’ampiezza, la bellezza dello scalone d’ingresso e la posizione nel parco omonimo essa ha tutte le caratteristiche per essere considerata patrimonio da recuperare ad uso dell’intera collettività”.
“Alcuni limiti rispetto alla sua accessibilità sono innegabili – continua l’assessore – non esistono parcheggi di servizio, se non quelli dell’attigua piazzetta S. Remo, già ampiamente sfruttati per le scuole. Questi aspetti hanno fatto escludere la possibilità di collocare nella villa uffici pubblici con forte afflusso di pubblico; mentre essa si presterebbe bene ad accogliere le associazioni femminili sia quelle di taglio più culturale che il centro Documentazione Donna che il Centro Antiviolenza. La villa diverrebbe, quindi, un luogo per valorizzare il ruolo da protagoniste avuto dalle donne nella storia, nell’economia, nella società e nella cultura della città. Un simile progetto valorizza al tempo stesso la ricchezza associativa cittadina e il patrimonio anche documentario caratterizzato al femminile. Già nel corso di quest’anno, in cui si è celebrato in consiglio comunale il 60° del voto alle donne, abbiamo valorizzato con tante iniziative e con un’originale mostra fotografica open-air, che racconta attraverso immagini sugli edifici più significativi della città, il percorso di emancipazione femminile dal 1946 ad oggi”.
“Credo che fare di Villa Ombrosa la Casa delle Donne – conclude l’Arletti – sarebbe un segnale duraturo dell’attenzione che questa città vuole mantenere nei confronti delle tematiche e del dibattito portato avanti dalle donne. Il progetto finale di restauro, i cui costi sono ancora in via di definizione, dovrà contemplare anche servizi di supporto agli utenti del parco, in genere bimbi e famiglie nel post-scuola, e magari una sala pubblica utilizzabile anche d’accordo con la circoscrizione. Ovviamente, non appena il progetto preliminare sarà pronto verranno coinvolti i consiglieri nell’apposita commissione consigliare comunale e circoscrizionale. L’obiettivo è di approvare il progetto entro il 2006 e procedere con l’avvio dei lavori nel 2007, rispettando l’impegno del piano investimenti. Qualora l’importo necessario superi il milione di euro previsto nel piano occorrerà reperire ulteriori risorse”.