“Le nuove norme sul divieto di fumo interessano anche gli oltre tredicimila agriturismi nazionali nonché le migliaia di spacci per la vendita diretta dei prodotti delle imprese agricole e tutti i locali delle aziende di campagna aperti al pubblico”.

E’ quanto rende noto la Coldiretti nel sottolineare che in cascine, casali, malghe, masserie e fattorie i fumatori irriducibili, presenti tra gli oltre tre milioni di ospiti annuali, non saranno comunque emarginati grazie alla grande disponibilità di spazi all’aria aperta che permettono di accendere la sigaretta senza danneggiare gli altri. D’altra parte – continua la Coldiretti – molti agriturismi si sono già adeguati anticipando gli obblighi di legge per far fronte alle richieste di una clientela molto attenta alla salute, ai profumi dei cibi tradizionali e al rispetto del territorio. Secondo un recente indagine di Terranostra – precisa la Coldiretti – gli ospiti degli agriturismi sono infatti sopratutto giovani con età compresa tra i 18 e i 35 anni (55%), laureati (30%) e con un lavoro d’ufficio (50%), spinti dalla qualità ambientale ed enogastronomica (75%) che consente la visita di territori incontaminati e il consumo di piatti tipici e cibi genuini.

Lo stop al fumo – spiega la Coldiretti – riguarda tutti i locali chiusi delle imprese agricole, dalle sale ristorazione agli spacci aziendali. Ma al pari di altri locali pubblici anche gli agriturismi – continua la Coldiretti – potranno riservare degli spazi interni riservati ai fumatori indicati da appositi cartelli: la superficie complessiva dovrà essere inferiore al 50% della superficie totale del locale e non dovrà costituire passaggio obbligato per i non fumatori. Questi locali dovranno essere obbligatoriamente chiusi da pareti a tutta altezza nonchè da una porta con chiusura automatica e dovranno essere infine muniti di un impianto di ventilazione e ricambio dell’aria che rispetti i requisiti richiesti.

Con gli ultimi arrivi del 2004 l’agriturismo italiano – conclude la Coldiretti – ha fatto registrare un bilancio annuale di 3 milioni di ospiti (costante rispetto allo scorso anno), dei quali 600.000 stranieri, per un fatturato complessivo di circa 800 milioni di Euro realizzato dalle oltre 13.000 aziende (+4 %) nazionali, delle quali 7.700 offrono servizi di ristorazione (+2,5%) e 10.000 (+2%) con alloggio garantito da 140.000 posti letto (+7%).