“A Modena non arriveranno rifiuti provenienti da altre province emiliane”. Lo afferma l’assessore provinciale all’Ambiente Ferruccio Giovanelli a proposito dell’ipotesi di accordo della fusione di Meta spa con le società di Reggio, Parma e Piacenza.
“L’arrivo di rifiuti – spiega l’assessore Giovanelli – non lo prevede né la programmazione in vigore né quella che sta per essere approvata dalla Provincia di Modena sul futuro dello smaltimento. Nel nuovo piano rifiuti, inoltre, è previsto il potenziamento del termovalorizzatore di via Caruso, ma per rispondere esclusivamente alle esigenze modenesi. E sono esigenze – aggiunge Giovanelli – di tutto il territorio provinciale, anche delle aree Aimag e Sat che, in questa fase, rimangono fuori dal percorso Newco”.
Per l’assessore provinciale, quindi, a Modena “non esistono le condizioni per smaltire rifiuti di altre realtà. Qualunque ipotesi diversa non trova riscontro nelle decisioni adottate dalla Provincia e dalla Conferenza di pianificazione a cui hanno partecipato gran parte dei Comuni modenesi e le stesse aziende dei servizi”.
Giovanelli ricorda, inoltre, che “Reggio Emilia ha un proprio inceneritore, oggi fermo per manutenzione, e il nuovo piano rifiuti della Provincia reggiana prevede la costruzione di un nuovo termovalorizzatore per una potenzialità di 170 mila tonnellate all’anno”.
Anche Piacenza ha già un proprio impianto di termovalorizzazione oggi in funzione “e pertanto – aggiunge Giovanelli – affermare che i rifiuti delle province emiliane verranno smaltiti in impianti modenesi non corrisponde né alla realtà degli impianti esistenti né alla pianificazione in corso da parte delle Province. è la Provincia, infatti, che stabilisce le modalità dello smaltimento dei rifiuti e gli impianti necessari a garantire l’autosufficienza del bacino provinciale”.
E’ l’Ato (l’Agenzia di ambito territoriale) a decidere sugli standard di servizio (pensiamo al 55 per cento di Raccolta differenziata da raggiungere a Modena entro il 2005) e sulle tariffe “per garantire parità di servizio e di costi ai cittadini, in uno scenario legislativo che prevede la salvaguardia dei gestori esistenti e l’affidamento della gestione del servizio rifiuti per un periodo oscillante tra i tre e gli otto anni. Tra l’altro, in un recente decreto – conclude Giovanelli – il Governo prevede che entro il 2006 il servizio rifiuti sia soggetto a gara d’appalto al quale parteciperanno aziende diverse”.