Le donne sono più aperte alle nuove frontiere della sessualità: il 52% (contro il 45% degli uomini) considera l’omosessualità una tendenza naturale. E’ uno dei dati emersi dall’indagine ”La donna sommersa. Uno studio sulla condizione femminile nella società e nel governo del Paese” realizzata da Arcidonna su un campione di 5 mila persone.
Secondo la ricerca di Arcidonna, oltre un terzo delle donne italiane dichiara di avvertire negli ultimi anni un deciso miglioramento del proprio tenore di vita. Ma la situazione cambia se si chiede alle donne una valutazione sulla condizione attuale: in media una donna su quattro si dice profondamente
scontenta della propria posizione e del proprio ruolo nella società.
Tra le ragioni di questo malessere, l’indagine di Arcidonna ne individua una in particolare: a parità di responsabilità e di impegni lavorativi, sulle donne continua a pesare quasi completamente il carico degli impegni familiari. In media, ognuna di loro deve dedicare almeno tre ore al giorno ad attività che riguardano le faccende domestiche e il cucinare. L’uomo, di contro, non più di un’ora. In presenza di figli, la forbice si allarga: le ore di carico familiare per le donne diventano almeno 60 a settimana, mentre l’impegno degli uomini resta più o meno invariato.
Le conseguenze sono inevitabili: il tempo che le donne possono
ritagliarsi per i propri interessi, lavoro compreso, è del 25% inferiore rispetto all’altro sesso. Di qui, frustrazioni e mancate opportunità.
Sono più attente ai problemi della famiglia (il 71% ritiene che possa costituire una famiglia anche una coppia non sposata, contro il 68% degli uomini), più sensibili su temi di vasta implicazione sociale come l’adozione (il 69,9% giudica possibile l’adozione
da parte di una coppia di conviventi contro il 64,4% degli uomini).
L’indagine di Arcidonna prosegue evidenziando gli ostacoli che impediscono la scalata delle donne ai centri decisionali della società. Due esempi: tra pubblico e privato solo il 13% di donne diventano dirigenti e nei due rami del parlamento la rappresentanza femminile, la più bassa in Europa, si ferma al 10 per cento. I dati della ricerca sottolineano che le donne non entrano in politica perchè sono le logiche stesse della politica, tutte improntate all’autoconservazione, che le respingono. Per il 54% degli intervistati, infatti, le donne non si interessano di politica perchè c’è troppa lotta per il potere fine a se stesso. Per il 60,4% perchè la politica manca di concretezza. Per il 69,6% perchè prevalgono gli interessi
personali e mancano gli ideali.