La guardia di finanza di Modena, al termine di una lunga indagine coordinata dal sostituto procuratore Andrea Claudiani, ha denunciato due cinesi titolari di altrettante ditte di confezionamento per conto terzi di capi di abbigliamento e accusati di sfruttamento di manodopera clandestina.
Nell’ambito di questa inchiesta le fiamme gialle hanno eseguito, nella notte tra il 29 e 30 settembre, una perquisizione in una delle due aziende, a Mirandola, identificando 38 persone delle quali 17 prestavano lavoro in nero.
Ancora da vagliare invece la posizione degli altri lavoratori che, al momento e sulla base della documentazione sequestrata, possono essere definiti lavoratori irregolari, cioè persone regolarmente assunte ma nei cui confronti non sono state correttamente applicate le disposizioni legislative e contrattuali in materia di retribuzione, riposo settimanale e ore di straordinario.
Inoltre cinque operai, sempre di origine cinese, sono risultati clandestini e sono stati accompagnati in questura: nei loro confronti è stata disposta l’espulsione. La guardia di finanza ha posto poi sotto sequestro quattro macchinari utilizzati per la produzione degli articoli di maglieria.