L’emergenza black out ha acceso i riflettori sui problemi energetici, ma prima dell’allarme
energetico gli italiani conoscevano poco le centrali elettriche attive nel Paese. Tuttavia gran parte della popolazione sa che l’Italia non è autosufficiente e moltissimi (il 73,9%) ritengono necessaria la costruzione di nuove centrali.


In base a un’indagine condotta da Datamedia a giugno, diffusa dall’Enel, oltre la metà degli intervistati, anche quelli che vivono nelle immediate vicinanze di un impianto Enel, non sa con quale tipo di centrale convive quotidianamente. E questo nonostante sia diffusa una buona conoscenza dei combustibili o delle fonti utilizzate comunemente per la produzione di energia elettrica.

Circa il 45% del campione si è dimostrato consapevole del fatto che l’Italia non sia autosufficiente dal punto di vista energetico, mentre 3 persone su 4 ritengono indispensabile la
costruzione di nuove centrali.

La nascita di nuovi impianti è vista soprattutto come opportunità di lavoro, mentre è considerata intrusiva con impatti negativo sul territorio dal 16,1% degli intervistati. La presenza di una centrale è ritenuta causa di inquinamento
atmosferico dal 6,5% del campione. E oltre l’81% non si dice affatto preoccupato per la vicinanza di un impianto.