Sette lezioni magistrali, letture taoiste e sull’Alzheimer, le “Georgiche” di Virgilio in latino, italiano e dialetto modenese, il film “Matrix Reloaded” di Andy e Larry Wachowski, una rassegna di video e numerose iniziative per bambini: è quanto propone domani la prima delle tre giornate del Festival filosofia sulla vita – la manifestazione culturale che si svolge da tre anni e che è in programma fino a domenica a Modena, Carpi e Sassuolo, dove sono attesi come in passato decine di migliaia di visitatori.

Il programma è intenso:

Venerdì 19 settembre Modena propone Richard Sennet con “La fabbrica del mondo. Edificare e distruggere gli spazi di vita” (chiesa di San Carlo, ore 15) e Remo Bodei con “Vite parallele” (Piazza Grande, ore 17).
Dato il previsto grande afflusso di pubblico, le lezioni in programma nella chiesa di San Carlo saranno proiettate anche su un grande schermo collocato in piazza Grande (lo stesso avverrà per gli appuntamenti previsti in piazza, che saranno proiettati nella chiesa di San Carlo).
Sempre venerdì a Carpi il programma prevede Fernando Savater con “L’umanità come valore della vita” (Piazzale Re Astolfo, ore 16) e Laura Boella con “Empatia: sentire e riconoscere la vita degli altri” (Convento di san Rocco, ore 18).
A Sassuolo, infine, parlano Gabriella Turnaturi (“Sapere vivere: una questione di buone maniere?”, Cavallerizza ducale, ore 16) e Jack Goody con “Vita e comunicazione della cultura” (Palazzo ducale, ore 18). Alle 20.30, alla Sala Truffaut, Giulio Giorello parla “L’automa spirituale: filosofia dell’artificio”.

Il programma di letture del terzo Festival filosofia sarà inaugurato a Sassuolo domani alle 15 con “Stanze cinesi”, letture taoiste e ‘corti’ contemporanei” a cura del Comune.
Pagine delle “Georgiche” di Virgilio, poema delle tecniche e dei miti dell’agricoltura composto tra il 37 e il 30 a. C., saranno lette e cantate in latino, italiano e dialetto modenese nello spettacolo che Koinè propone sabato alle 21 nel chiostro del convento di San Rocco a Carpi.

Lo spettacolo propone brani tratti dai quattro libri delle “Georgiche” in forma di concerto teatrale con musicisti, cantanti, attori. La musica e il canto, il latino e le traduzioni in italiano e in dialetto modenese, dialogano tra loro e con la messa in scena fisica e simbolica delle azioni fondamentali dell’agricoltura: dissodare, seminare, raccogliere, potare e trasformare. Il soggetto, la regia e il progetto scenico sono di Silvio Panini, la traduzione in dialetto modenese di Paolo Pagliani, le musiche di Paolo Grandi e Tiziano Popoli. In scena, le attrici Loredana Averci e Barbara Corradini e il soprano Paola Garavaldi.

Numerosi, infine, nei tre giorni del Festival, anche gli appuntamenti che riguardano la musica, il cinema e le attività riservate ai bambini.

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