Sono stati 998mila i casi di infortuni sul lavoro nel 2001, con una crescita complessiva rispetto al 2000 di circa 9mila unita’, pari al +0,9%. Gli infortuni mortali sono cresciuti nel 2001 di 45 unita’ con un incremento percentuale del 3,4%. Il costo per la collettivita’ supera i 28 miliardi di euro.
I primi dati 2002, relativi a gennaio, sembrano indicare una inversione di tendenza (-2,4% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente) che necessita, tuttavia, del conforto – spiega l’Inail che ha reso noto i dati in occasione della “Giornata internazionale in memoria dei lavoratori morti o feriti sui luoghi di lavoro”, organizzata insieme all’Ilo (International Labour Office) e dedicata quest’anno ai lavoratori dei servizi di emergenza – di un periodo di osservazione piu’ ampio per essere statisticamente piu’ attendibile.
In termini relativi, la tendenza complessiva del fenomeno si mantiene al ribasso: un primo indice di incidenza, calcolato sulla base degli occupati Istat registra un valore complessivo di 4,56 infortuni per cento occupati nel 2001 contro il 4,71 del 2000 con una riduzione dell’indice pari a 3,2%.
Nel mondo ogni anno circa due milioni di persone muoiono a causa di un incidente sul lavoro o per malattia professionale, fra cui 12mila bambini. Su 250 milioni di infortuni 335.000 sono mortali: 170.000 nel settore agricolo, 55.000 nel settore minerario e 55.000 nelle costruzioni. Oltre 100.000 i decessi causati dall’amianto.