Si partirà da palazzo Martinelli, San Pietro e palazzo Delfini. I cantieri saranno aperti entro l’autunno. In totale previsti lavori per 8 milioni di euro.
Entra nella fase operativa l’intervento sull’edilizia giudiziaria in centro storico, che sarà gestito dall’Amministrazione comunale e che comporterà interventi per un importo complessivo di oltre 8 milioni di euro (16 miliardi di lire). Sono infatti giù stati pubblicati i bandi di gara per l’appalto dell’intervento di ristrutturazione di palazzo Martinelli (per 2 milioni e 564 mila euro) e per l’edificio di via San Pietro dove erano le scuole Amici (per 1 milione 862 mila euro). A giorni uscirà poi il bando per l’intervento su palazzo Delfini (per 240 mila euro), mentre il Consorzio per le aree produttive ha già attivato le procedure per la realizzazione degli archivi giudiziari in un edificio industriale di via Yugoslavia (importo dell’opera 865 mila euro). L’avvio di tutti questi cantieri è previsto entro il prossimo autunno ed i lavori saranno ultimati nel giro di circa 2 anni A seguire, nel senso che per motivi funzionali potrà essere avviato solo dopo l’ultimazione degli altri cantieri, è poi previsto l’intervento su palazzo di Giustizia (per quasi 3 milioni di euro). A palazzo Martinelli andrà la Procura della Repubblica, mentre l’edificio di via San Pietro ospiterà il giudice di pace (attualmente al direzionale Costa) e l’ufficio degli ufficiali giudiziari (ora a palazzo Delfini). Proprio a palazzo Defini sono previsti invece gli Uffici del magistrato di sorveglianza e alcune funzioni del Tribunale. “L’intervento sull’edilizia giudiziaria – spiega l’assessore al centro storico Stefano Bonaccini – è per l’amministrazione comunale uno tra i più importanti per il centro della città. Si recuperano contenitori di grande prestigio che non erano utilizzati e si potenziano funzioni importanti, confermando una precisa volontà in questo senso condivisa da tutto il consiglio comunale. Al termine per l’amministrazione comunale ci sarà anche il vantaggio di non dover più pagare i rilevanti affitti per gli spazi oggi utilizzati in via Cesare Costa”.