“La trilogia inizia il 18 gennaio”: questo spot ci ha martellato le orecchie per settimane e forse molti non hanno capito nemmeno a cosa si riferisse, ma ora è giunto il momento di svelare il mistero: arriva finalmente sugli schermi italiani “Il signore degli anelli”.
Se il nome di J.R.R.Tolkien non vi suggerisce nulla, sicuramente siete fra i pochi che non hanno letto “Il signore degli anelli”. Il romanzo ha venduto più di cento milioni di copie in tutto il mondo, ma finora nessuno aveva osato trasformare questa incredibile saga fantasy in un film. Il regista neozelandese Peter Jackson (leone d’argento al festival di Venezia per “Creature del cielo” ) ha raccolto la sfida e incassi alla mano (Stati Uniti e Inghilterra) l’ha vinta.
Trasformare un romanzo di 1200 pagine ambientato in un mondo fantastico (chiamato la terra di mezzo), popolato di gnomi, hobbit, elfi , orchi e tutte le creature che popolano la saga di Tolkien, non è stata impresa facile. Il regista ha trovato nella sua terra d’origine la scenografia ideale per il film, la preparazione è durata cinque anni e la troupe è stata impegnata per quindici mesi di riprese.
La storia narra del giovane Hobbit Frodo che riceve un anello magico con il potere di soggiogare il mondo. Il maligno Sauron scatena le forze del male per averlo e l’unica speranza per la terra è distruggerlo nel luogo dove fu forgiato. Il nostro eroe parte accompagnato dallo stregone Galdalf, il nano Gimli, gli umani Aragorn e Boromir, l’elfo Legolas e gli hobbit Sam, Peregrino e Merrit (la compagnia dei nove) verso questo luogo attraversando la terra di mezzo e sfuggendo alle creature malvage poste al loro inseguimento, in una avvincente sfida fra il bene e il male.
Il regista ha accettato, durante la fase di scrittura, la collaborazione, via e-mail, dei fans della saga, cercando di essere il più possibile fedele all’opera originale. Il risultato sono stati tre film che vedremo a scadenza annuale, il primo, appunto, “La compagnia dell’anello”, poi arriveranno, nel 2003 e 2004, “Le due torri “ e “Il ritorno del re”.
Chi pensa, vista l’ambientazione fantasy, ad un film per bambini se lo tolga dalla mente: qui ci sono orrore e paura ma anche così tante emozioni che non si vorrebbe finissero mai. Un film travolgente che non deluderà i fans di Tolkien e nemmeno chi il libro non lo ha letto.