La competizione di mercato tra diamante naturale e sintetico è stato il tema al centro dell’incontro informativo e formativo rivolto a orafi e gioiellieri del territorio, organizzato da Federpreziosi-Confcommercio e caduto nel bel mezzo dello scandalo dei diamanti venduti a prezzi gonfiati da una serie di istituti bancari.

Maurizio Bandieri, storico gioielliere e presidente Federpreziosi Modena, nell’introdurre l’incontro, ha proprio sottolineato l’importanza di poter offrire al consumatore non solo prodotti di valore e qualità, ma anche esperienza e professionalità verso la miglior scelta d’acquisto. “Questo passa – ha sottolineato Bandieri – necessariamente da una formazione continua che, grazie al supporto di esperti del settore, ci consente di studiare le caratteristiche intrinseche di gemme e pietre, aumentando le nostre competenze e valorizzando il prodotto”.

A moderare l’incontro, Steven Tranquilli, direttore Federpreziosi Nazionale, che, oltre a un puntuale aggiornamento sui temi più attuali per la categoria, ha ricordato anche le sfide che comporta la produzione del diamante sintetico: “Oggi il sintetico costituisce una nuova dimensione commerciale che non deve spaventarci, ma di cui è fondamentale ribadire le differenze rispetto al diamante naturale, lavorato da maestri orafi che ne fanno un oggetto unico ed eccezionale”. Per il focus tecnico su metodologie di sintesi e di trattamento del diamante, è intervenuta quindi l’esperta, la dottoressa Loredana Prosperi, Responsabile del Laboratorio di Analisi dell’Istituto Gemmologico Italiano e Delegata FEEG Federation for European Education in Gemmology per l’Italia,  che ha illustrato ai presenti tutti gli strumenti utili nella valutazione di questo tipo di pietra. “Oggi più che mai è indispensabile fornire a chi lavora nel settore una conoscenza specifica sulle caratteristiche del diamante trattato e di quello creato in laboratorio, affinché ciascun operatore, forte di una maggiore consapevolezza del prodotto, possa opportunamente relazionarsi con il cliente”.