Ha congedato i carabinieri di San Martino in Rio, intervenuti su richiesta di alcuni cittadini che sentivano le urla della donna, riferendo che aveva avuto una lite verbale con il suo ex fidanzato minimizzando di fatto l’accaduto. Tuttavia gli approfondimenti investigativi dei militari sull’accaduto, seppur in assenza della “collaborazione” della vittima hanno rivelato un’altra verità. Non si trattava infatti di una lite per futili motivi tra due ex fidanzati come voluto far credere, ma di una condotta delittuosa posta in essere dall’uomo, che pur di ottenere 8.000 euro, non ha esitato a minacciare e percuotere l’ex fidanzata.

Per questo motivo i carabinieri della stazione di San Martino in Rio, a conclusione delle relative indagini, hanno denunciato alla Procura della Repubblica preso il Tribunale di Reggio Emilia con l’accusa di tentata estorsione un operaio 25enne residente a Correggio.

Tutto ha avuto inizio il pomeriggio dello scorso 27 febbraio quando, poco dopo le 13.00, i militari della locale stazione intervenivano presso una privata abitazione a seguito di alcune segnalazioni giunte al 112 che riferivano urla lancinanti di una donna. “Ho avuto una lite verbale con il mio ex fidanzato”. Queste le parola della 30enne del paese, che ha inteso minimizzare l’accaduto congedando i carabinieri. Dopo nemmeno un’ora analoga richiesta induceva i carabinieri a reiterare l’intervento con lo stesso esito per quanto attiene la reticenza della donna. Nonostante l’ulteriore minimizzazione i carabinieri di San Martino in Rio approfondivano gli accertamenti svolgendo le indagini del caso. Emergeva un quadro diverso rispetto a quello rappresentato dalla donna. I carabinieri infatti avevano modo di accertare che le urla non erano conseguenti a banali litigi tra due ex, ma a una specifica condotta delittuosa compiuta dal 25enne nei confronti dell’ex fidanzata.

L’uomo infatti, che aveva chiesto alla donna 8.000 euro (avrebbero consentito alla mamma di acquistare una casa), al diniego dell’ex l’aggrediva fisicamente sferrandogli calci alla schiena, circostanza questa, seppur non voluta denunciare, ammessa dalla stessa vittima. Alla luce dei fatti il ragazzo veniva denunciato alla Procura reggiana per tentata estorsione.