Ieri sera, una trentina di persone hanno preso di mira la Festa di primavera, in corso di svolgimento a Ponte Alto, cercando di bloccare il previsto incontro con l’ex ministro Marco Minniti che, comunque, seppure con ritardo, si è svolto regolarmente.

In merito alla vicenda intervengono i segretari provinciale e cittadino del Pd Davide Fava e Andrea Bortolamasi, entrambi presenti alla Festa:

“Si è trattato di un vero e proprio attacco alla nostra Festa, preparato in anticipo, con tanto di megafono e striscioni, allo scopo non tanto di far sentire la voce di una protesta, ma di provocare, creare tensione e impedire lo svolgimento del previsto incontro con il deputato Marco Minniti, ex ministro dell’Interno, che era venuto a Ponte Alto a presentare il suo ultimo libro. Una trentina di persone si sono presentate ai cancelli della Festa: tutte insieme hanno formato un corteo, sono entrate in sala, dove i presenti stavano tranquillamente mangiando, hanno scandito slogan conditi da insulti e provocazioni all’indirizzo del Pd e delle sue politiche. Nessuna voglia di confronto, ma solo l’intento di procurarsi un palcoscenico in casa altrui. In sala c’erano famiglie che stavano godendosi una serata conviviale, chi in attesa di recarsi nella sala da ballo, chi di seguire l’incontro politico. Dopo minuti di tensione, le forze dell’ordine sono riuscite ad accompagnare il gruppo fuori dai locali. Tutti, però, si sono posizionati all’ingresso principale della Festa con l’obiettivo di tentare di bloccare l’arrivo dell’ospite della serata. Seppure con ritardo, l’incontro con Minniti si è comunque svolto regolarmente.

Siamo di fronte a un attacco pre-organizzato. Il gruppo era composto da rappresentanti del movimento antagonista, a cui si erano uniti esponenti dei sindacati autonomi e dei comitati. Diverse anche le persone che venivano da fuori Modena. Persone che si autodefiniscono di sinistra, ma che hanno completamente sbagliato obiettivo: il Partito democratico è il vero argine al dilagare delle destre, anche le più estreme. Ringraziamo le forze dell’ordine per lo sforzo profuso. Ribadiamo, al contempo, che pur disponibili al confronto, non ci facciamo e non ci faremo intimidire da chi usa metodi squadristi e tenta di sabotare il dibattito democratico delle idee”.