Si è concluso il percorso di studio e riceva di 10 allievi della Scuola di dottorato in Lavoro, Sviluppo e Innovazione del Dipartimento di Economia Marco Biagi di Unimore in collaborazione con la Fondazione Marco Biagi.

La seduta di discussione delle tesi di dottorato, che ha coronato lo studio degli iscritti avviato tre anni fa, si è svolta allaFondazione Marco Biagi (Largo Marco Biagi, 10) a Modena davanti ad una commissione composta dai professori Giovanni Solinas di Unimore, Maria Chiarvesio dell’Università di Udine e Gaetano Zilio Grandi dell’Università “Ca’ Foscari” di Venezia,

Il Corso in Lavoro, Sviluppo e Innovazione, che dalla sua istituzione, nel 2006, ad oggi ha visto circa 160 dottori di ricerca conseguire il più alto titolo dell’istruzione universitaria, consente di acquisire le metodologie e gli strumenti di indagine per comprendere l’evoluzione del mercato del lavoro, i cambiamenti socio-economici collegati ai processi innovativi di impresa (industriale, di servizi, pubblica) e le dinamiche dello sviluppo economico territoriale.

Le tesi discusse riflettevano questa interdisciplinarietà ed hanno affrontato i seguenti temi: public service motivation, qualità del lavoro, attività di terza missione fra università e enti esterni, codatorialità, cambiamenti nei modelli di impresa nell’economia digitale, sicurezza e pratiche di organizzazione del lavoro, equity crowdfunding, trasformazioni del mercato del lavoro, valutazione di politiche pubbliche sociali locali e caratteristiche degli spin-off accademici.

“E’ stata una giornata molto importante – afferma la Coordinatrice del Dottorato prof.ssa Tindara Addabbo del Dipartimento di Economia Marco Biagi -, per il percorso di ricerca dei dottorandi e delle dottorande. Un traguardo, ma anche un punto di partenza, verso un percorso professionale che certamente potrà arricchirsi delle competenze acquisite. Coordino il Corso di dottorato dal 2017 e a breve verrà pubblicato il bando di ammissione al nuovo ciclo al quale spero vorranno aderire candidati, dall’Italia e da altri paesi, attratti dai nostri temi di studio nonché dalla possibilità di svolgere attività formative e di ricerca in un ambito economicamente e culturalmente stimolante quale quello della Regione e della città che ci ospita. La novità di quest’anno attiene anche la rinnovata composizione internazionale del Collegio docenti”.