Sono quasi 40.000 gli studenti dell’Università di Bologna che, grazie al nuovo sistema di contribuzioni studentesche, hanno avuto accesso quest’anno ad una riduzione o all’esonero totale delle tasse di iscrizione. Un dato che segna un consistente aumento rispetto allo scorso anno accademico.

In particolare, gli studenti che hanno potuto usufruire dell’esonero totale delle contribuzioni sono stati circa 21.000, in aumento dell’8,8% rispetto all’anno scorso; quelli che invece hanno avuto accesso ad una forma di contribuzione ridotta sono stati circa 19.000, in netta crescita (+49,6%) rispetto all’anno accademico 2017/2018.

Introdotto in via sperimentale due anni fa e confermato in modo strutturale da quest’anno, il nuovo sistema di contribuzione studentesca prevede “tasse personalizzate” non più legate al “costo” del singolo corso di studio, ma calcolate in base all’ISEE e legate ad alcuni criteri di merito. Unico caso tra i grandi atenei italiani, l’Alma Mater ha fissato una “no tax area” fino a 23.000 euro di ISEE. Sopra questa soglia, inoltre, ha stabilito un sistema di esoneri parziali calcolato con una progressività più marcata rispetto a quanto imposto dalla legge, aumentando così i benefici anche per i redditi medi.

Una rivoluzione che ha permesso ad un numero molto elevato di studenti di potersi iscrivere all’Università di Bologna con una contribuzione ridotta o addirittura con l’esenzione totale delle tasse universitarie. Facendo un confronto con l’anno accademico 2015/2016, quando era ancora in vigore il precedente sistema di tassazione, gli studenti che hanno avuto accesso all’esonero totale delle contribuzioni studentesche sono aumentati del 113%.

Questi dati si inseriscono nel contesto di un Ateneo che si conferma particolarmente attrattivo sia a livello nazionale che in campo internazionale. Le immatricolazioni sono in costante crescita: rispetto allo scorso anno sono aumentate del 2,6%, e facendo un confronto con l’anno accademico 2015/2016 si registra una crescita del 7,4%.

Sono aumentati inoltre in modo considerevole i nuovi iscritti che arrivano da fuori regione, cresciuti del 2% rispetto allo scorso anno e dell’8,5% negli ultimi quattro anni. Mentre è ancora più consistente la crescita degli immatricolati internazionali: +5,2% rispetto all’anno scorso, in aumento del 18,3% rispetto al 2015/2016.

Tra i nuovi iscritti italiani “fuori sede”, le regioni da cui l’Alma Mater attrae più studenti sono Marche, Puglia, Veneto, Toscana e Sicilia. I primi paesi di provenienza per gli immatricolati internazionali sono invece Cina, Romania, Albania, India e Ucraina.