Foto: Marco Bon

L’Accademia Nazionale di Agricoltura in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna organizza il prossimo 18 febbraio, dalle presso la Sala “20 maggio 2012” Viale della Fiera 8 – Bologna, il convegno “Innovazione e valorizzazione della castanicoltura emiliano-romagnola”. Il convegno sarà aperto da Paola Gazzolo, Assessore Ambiente Regione Emilia-Romagna, successivamente, i saluti istituzionali saranno tenuti dal Prof. Giorgio Cantelli Forti, Presidente Accademia Nazionale di Agricoltura e dal Gen. Giuseppe Giove, Comandante Regione Carabinieri Forestali Emilia Romagna. I lavori della mattinata saranno moderati da Roberto Zalambani, Presidente Unaga Unione Nazionale Associazioni Giornalisti Agricoltura Alimentazione Ambiente e conclusi da Simona Caselli, Assessore Agricoltura, Regione Emilia-Romagna.

La prima relazione della giornata sarà tenuta dal Prof. Riccardo Valentini, Premio Nobel per la pace 2007, su “Cambiamenti climatici e foreste tra adattamento e mitigazione”. Tra i diversi interventi della giornata quello della Dott.ssa Alessandra Stefani, Direttore Generale delle Foreste MIPAAFT, su “La castanicoltura nel Testo Unico D.Lgs N.34, 3 Aprile 2018”, parlerà delle ultime e più recenti norme nel campo della castanicoltura a livello nazionale, mentre quella del Prof. Federico Magnani, Accademico Accademia Nazionale di Agricoltura “Il castagneto didattico-sperimentale di Granaglione: centro di biodiversità” illustrerà le attività e i progetti del parco, di proprietà della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna la quale, per una maggiore valorizzazione delle risorse che il parco del castagno offre alla comunità e al territorio, ha inteso sostenere attività scientifiche inerenti ai suoli e alle piante presenti nell’area in collaborazione con l’Accademia Nazionale di Agricoltura e la Cooperativa Sociale Campeggio di Monghidoro (maggiori info su https://www.fondazionecarisbo.it/attivita/educazione-formazione/gestione-custodia-del-parco-didattico-granaglione/)

I temi del convegno

Storicamente il bosco è un elemento naturale di origine antropica ed è stato modellato, come il paesaggio che ne deriva, dall’attività umana. Oggi l’idea di una natura incontaminata, che va difesa dall’intervento umano, ha trovato spazio anche nella nostra legislazione sia nazionale che regionale, ma una boscaglia non gestita non è in grado di svolgere alcuna funzione perdendo valore economico, ambientale, sia in chiave di sostenibilità che di paesaggio, culturale e sociale. Soprattutto in ambito forestale le azioni di recupero di castagneti, da tempo abbandonati e degradati anche se potenzialmente recuperabili, trovano difficoltà ad essere attivate anche a causa dell’esistente dicotomia tra la visione di gestione/governo a fini produttivi e la esigenza della salvaguardia ambientale. I nuovi decreti legge del Governo trattano il problema come di rilevanza ambientale e naturale a livello nazionale, ma sottendono ancora a vincoli difficili da comprendere e svolgere in fase attuativa, differendo tra il castagneto da frutto, inserito nella gestione forestale e quindi soggetto a regole restrittive, e quello da legno libero da norme più stringenti. Con tali regole risulta, dunque, ancora problematico poter attuare una linea omogenea nella valorizzazione del castagno e, ancor di più, attuare giuste e mirate azioni di salvaguardia e valorizzazione dei castagneti e delle aree di montagna ad essi collegati.

L’Accademia Nazionale di Agricoltura vuole sollevare questi problemi con il convegno in oggetto e “ci stiamo tenacemente impegnando, negli ultimi anni, sul tema della castanicoltura come elemento fondamentale di vita delle nostre montagne, in senso economico e sociale per chi vi abita – sostiene il Prof. Giorgio Cantelli Forti, Presidente Accademia Nazionale di Agricoltura – il binomio uomo/castagno non è stato solo fondamentale per la sopravvivenza e l’economia delle famiglie, ma anche per la conservazione e la sicurezza dei luoghi montani. Grande merito va dato alla Fondazione Carisbo che ha sostenuto, all’inizio di questo secolo, il “Progetto Appennino”, voluto dal Sen. Giovanni Bersani con la collaborazione del Prof. Giorgio Stupazzoni e che ha portato, oggi, alla realizzazione del Castagneto Didattico-Sperimentale di Granaglione in progetto di divenire un importante luogo di Biodiversità. L’obiettivo del convegno è di riportare la castanicoltura al centro delle risorse agricole del territorio montano, con un laboratorio e fucina d’idee, come può essere il Parco di Granaglione”.

“Complimenti e soddisfazione per l’iniziativa dell’Accademia che, raccogliendo anche il testimone a suo tempo lasciato dal Prof. Umberto Bagnaresi, torna ad occuparsi del castagno, dei castagneti e della castanicoltura – dichiara il Gen. Pierangelo Baratta, Comandante Gruppo Carabinieri Forestali di Bologna – temi davvero di grandissimo interesse che, anche nell’esperienza del castagneto di Granaglione, potranno trovare un motivo in più per tornare protagonisti nella valorizzazione delle nostre montagne. L’Arma dei Carabinieri, con il Gruppo Carabinieri Forestale di Bologna, nel solco della tradizione, continuerà ad essere vicina a questa meritoria iniziativa alla quale contribuirà con tutte le energie disponibili”.

Informazioni su “Innovazione e valorizzazione della castanicoltura emiliano-romagnola.

Sede

Sala “20 maggio 2012”, Regione Emilia-Romagna, Viale della Fiera 8, Bologna.

Orario

Dalle 9 alle 18.

Partecipazione

Ingresso libero, ma è consigliata l’iscrizione gratuita al link https://agri.regione.emilia-romagna.it/giasapp/agrievents/iscrizione/evento/191