Sarebbe stata la fine del matrimonio a trasformarlo in un vero e proprio incubo per l’ex moglie, portandolo a macchiarsi di una serie di gravi condotte delittuose in conseguenza delle quali i carabinieri della stazione di Fabbrico l’hanno denunciato alla Procura reggiana che, condividendo con le risultanze investigative dei carabinieri, richiedeva ed otteneva dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia, l’applicazione nei confronti dello stalker, un 40enne residente nella bassa reggiana, della misura cautelare del divieto di dimora nel comune di residenza della donna, il divieto di avvicinamento all’abitazione e da qualunque altro luogo frequentato dall’ex moglie prescrivendogli di mantenere comunque una distanza di almeno 500 metri dalla stessa e vietandogli inoltre di comunicare attraverso qualsiasi mezzo con la vittima. Provvedimento di natura cautelare che è stato eseguito dai carabinieri della stazione di Fabbrico che hanno condotto le indagini.

Dopo la separazione l’uomo ha iniziato ad avere nei confronti dell’ex moglie comportamenti molesti e minacciosi che si sono interrotti a seguito della denuncia dell’ex che, successivamente, ritenendo l’ex marito ravvedutosi, aveva ritirato. Una tranquillità apparente probabilmente finalizzata appunto al ritiro della denuncia che ha visto quindi l’uomo dal mese di settembre scorso riprendere le condotte persecutorie, sfociate anche in un episodio di violenza, che hanno indotto la donna a rivolgersi nuovamente ai carabinieri denunciando quanto subiva. Denuncia culminata con l’emissione dell’odierno provvedimento cautelare eseguito nei confronti del 40enne dai carabinieri di Fabbrico. Pesanti come un macigno le accuse mosse all’uomo indagato per atti persecutori per le reiterate molestie telefoniche che lo vedevano chiamare l’ex a qualsiasi ora, per le aggressioni compiute anche davanti ai figli, per le minacce di morte che le proferiva e per vederlo presentarsi con insistenza sotto l’abitazione della donna privandola del cellulare per vederne i contenuti. Accusa a cui devono aggiungersi quelle di violenza sessuale e lesioni personali aggravate in relazione ad un episodio avvenuto a fine novembre quando ha teso un agguato sotto casa della donna. Al suo arrivo infatti l’ha gettata a terra trascinandola con forza dentro casa e si è posizionato sopra strofinandosi sul corpo della vittima per poi fuggire dopo averle distrutto il cellulare. Aggressione che ha visto la donna riportare una decina di giorni di prognosi. Condotte persecutorie che hanno cagionato alla 40enne reggiana un perdurante e grave stato d’ansia e di timore per la propria incolumità tanto da vederla costretta a mutare le proprie abitudini di vita. Episodi delittuosi che riscontrati dai carabinieri della stazione di Fabbrico hanno portato all’odierno provvedimento restrittivo richiesto ed ottenuto dalla Procura reggiana titolare dell’inchiesta. I militari della stazione di Fabbrico, ricevuta l’ordinanza applicativa della misura cautelare, vi davano esecuzione sottoponendo l’uomo al provvedimento di divieto di dimora nel comune di Fabbrico e di avvicinamento all’ex moglie e a qualunque altro luogo frequentato dalla stessa prescrivendogli di mantenere comunque una distanza di almeno 500 metri dalla stessa vietandogli, inoltre, di comunicare attraverso qualsiasi mezzo con la donna.