Grande partecipazione ieri sera alla serata dedicata al Natale del Mire. Una Sala degli Specchi gremita per ascoltare la storia di un sogno che presto diverrà realtà.

Il Mire (Maternità Infanzia Reggio Emilia), struttura che sorgerà a fianco del Core, sarà completato nel 2024.

La gara di appalto sarà realizzata nel 2019 e nel 2020, salvo imprevisti, inizieranno i lavori.

Il direttore dell’Azienda Usl Irccs di Reggio Emilia Fausto Nicolini e i rappresentanti delle istituzioni, Comune, Provincia e Regione hanno ripercorso ieri la storia a tappe di questo sogno di cui è stato approvato a ottobre 2018 dal gruppo tecnico regionale il progetto esecutivo. Un disegno che non sarebbe stato possibile senza la visione dei professionisti, il sostegno della Fondazione Curare Onlus e la volontà dei rappresentanti a livello politico che hanno incarnato il desiderio di una comunità intera. In particolare sono state tratteggiate le diverse fasi, i momenti di stallo e i passi in avanti e sono stati ricordati i punti di svolta del lungo percorso per arrivare fino a qui.

E’ stata una serata di immagini che hanno svelato la composizione del nuovo edificio che nascerà, ma anche di testimonianze, ringraziamenti e commozione per chi da più di 10 anni lavora per questo progetto. Un’opera che costerà oltre 30 milioni di euro per la realizzazione dei primi due lotti finiti e funzionali, il cui finanziamento è stato reso possibile grazie al fondamentale sostegno della Regione Emilia-Romagna, grazie alla fusione delle due Aziende ospedaliera e sanitaria e per merito della incessante raccolta fondi messa in campo da Curare Onlus presieduta dall’imprenditrice Deanna Ferretti Veroni e costituitasi nel 2011 allo scopo di supportare il progetto.

Il Mire avrà caratteristiche di spiccata innovazione sanitaria e tecnologica per assolvere a tutte le aspettative di avanzamento tecnico-scientifico, ma non solo. Un aspetto che sarà posto al centro sarà quello dell’umanizzazione degli spazi e dell’ accoglienza per la maternità e l’infanzia del futuro. Il nuovo edificio si svilupperà su quattro piani fuori terra e un seminterrato e disporrà di una superficie lorda complessiva di 17mila 428 metri quadrati. Ospiterà le funzioni intensive e a più elevata complessità in una piastra di base con i locali tecnici al piano seminterrato. Al piano terra sono previsti il Pronto Soccorso Ostetrico Ginecologico, il Blocco Travaglio Parto, il Blocco Operatorio e la Neonatologia. Un impianto razionale, costruito su percorsi rapidi, per ottenere la massima sicurezza, efficienza e razionalizzazione delle risorse, insieme a una stretta integrazione tra i professionisti. I tre piani in elevazione, di minor complessità data la loro destinazione a Degenze e Ambulatori, si svilupperanno attorno a una corte interna coperta che garantirà un elevato confort abitativo grazie all’apporto dell’illuminazione e della ventilazione naturale a tutti gli spazi che vi si affacciano. Per l’esecuzione dei lavori di costruzione il tempo previsto è di 48 mesi.

Alla serata, condotta da Stefania Bondavalli, erano presenti Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia-Romagna, Giammaria Manghi, Presidente della Conferenza Sociale Sanitaria Territoriale, Sottosegretario alla Presidenza della Regione Emilia-Romagna, Luca Vecchi, Sindaco di Reggio Emilia, Andrea Carletti, Consigliere delegato della Provincia oltre a tantissimi professionisti sanitari e non dell’Azienda Sanitaria.