Dall’inchiesta Aemilia e dalle indicazioni offerte “da magistrati capaci e coraggiosi” è chiaro che, in un territorio “ghiotto perché tra i più produttivi del Pese”, bisogna “individuare e isolare tutte quelle imprese che utilizzano le mafie e dalle mafie sono sostenute e lavorano perché è così che la criminalità organizzata si infiltra e ricicla capitali”.

Lo ha affermato il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli intervenendo nell’aula magna del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Modena all’iniziativa dedicata al processo Aemilia e ad approfondire l’entità del fenomeno mafioso nel territorio dell’Emilia Romagna.

L’appuntamento fa parte della rassegna “Pubblico e privato per un territorio di legalità”, promossa dal Comune di Modena in collaborazione con Unimore, Avviso pubblico e il Centro studi e documentazione sulla legalità, cofinanziata dalla Regione Emilia-Romagna.

Il sindaco Muzzarelli ha ricordato gli interventi del procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho per sottolineare come “è nell’economia legale che si infiltrano le mafie: ‘ndrangheta, mafia, camorra vogliono mettere piede dovunque si muovano importanti cifre di denaro, perché hanno necessità di reinvestire continuamente ciò che guadagnano, e devono farlo attraverso imprese o beni immobili”. Proprio per questo, ha affermato Muzzarelli, “bisogna tenere sempre altissima la guardia, e noi vogliamo farlo assicurando formazione ed informazione, politiche adatte e soprattutto educazione alla legalità”.

Sottolineando la necessità di un’azione di contrasto “continua e non sporadica”, Muzzarelli ha rilevato “con preoccupazione come nelle pieghe del decreto sicurezza sia stata inserita una norma pericolosa che consente la vendita a privati dei beni confiscati alle mafie: si apre così una breccia nella legislazione che, negli ultimi vent’anni, ha favorito il riutilizzo sociale di questi beni ed è concreta la possibilità che, di fatto, ritornino nelle mani dei soggetti a cui erano stati sottratti. Da parte nostra, vogliamo che nessuna breccia possa esserci, e continueremo a tenere altissima la guardia, a partire dal delicato tema degli appalti, con controlli sempre scrupolosi”.

Nelle conclusioni il sindaco ha evidenziato come dal processo Aemilia emerga che “abbiamo gli strumenti, la cultura, la forza e la volontà di vincere anche questa battaglia per salvaguardare quanto di più prezioso abbiamo costruito nei nostri territori: una convivenza civile rispettosa delle regole in grado di offrire nuove opportunità di crescita a tutti i cittadini”.