Studiosi brillanti che arrivano o ritornano in Italia per fare ricerca e insegnare all’Università di Bologna. Sono 47 le ricercatrici e i ricercatori approdati all’Alma Mater dall’estero negli ultimi tre anni: un numero che comprende 32 studiosi assunti per “chiamata diretta” e 15 vincitori di ERC, i prestigiosi bandi europei che premiano i migliori progetti di ricerca su tematiche di frontiera. Dati che confermano e rafforzano il prestigio internazionale dell’Università di Bologna. Se aggiungiamo poi i 388 studiosi assunti tramite concorso negli ultimi tre anni, il numero di ricercatrici e ricercatori che hanno preso servizio all’Università di Bologna dal novembre 2015 ad oggi sale fino a 435.

UN ATENEO ATTRATTIVO
L’Alma Mater ha avviato da tempo un’intensa attività di reclutamento destinata ad attrarre ricercatori e docenti, tanto stranieri che italiani, provenienti da università estere. Gli accademici impegnati all’estero in attività di ricerca o insegnamento da almeno un triennio possono infatti trasferirsi in un ateneo italiano senza seguire il tradizionale percorso dei concorsi pubblici, ma grazie a “chiamate dirette” che devono essere approvate dal MIUR.

Per questo, negli ultimi anni l’Università di Bologna ha lanciato delle “call for interest” offrendo a studiosi altamente qualificati in arrivo da tutto il mondo la possibilità di accedere a posizioni di professore associato o ordinario. Iniziative che hanno riscosso grande interesse, con ben 350 domande arrivate da decine di paesi diversi. Ad oggi sono 32 i docenti approdati all’Università di Bologna da atenei stranieri: molti sono italiani che hanno potuto così rientrare nel loro Paese dopo un periodo di lavoro all’estero, ma ci sono anche docenti tedeschi, greci, olandesi, statunitensi e persino australiani.

RICERCATORI DI FRONTIERA
Allo stesso tempo, poi, l’Alma Mater si è impegnata in modo particolare per attrarre dall’estero studiosi vincitori di bandi finanziati dallo European Research Council (ERC): l’organismo dell’Unione europea che premia ricercatrici e ricercatori di talento impegnati in attività di ricerca di frontiera.

A differenza dei classici progetti di ricerca europei, collegati alle istituzioni che ospitano gli studiosi partecipanti, i grant ERC garantiscono un finanziamento destinato direttamente al ricercatore premiato, che a quel punto è libero di scegliere la struttura più adatta per ospitare il proprio progetto di ricerca. Negli ultimi anni, sono ben 15 gli studiosi vincitori di un bando ERC che l’Università di Bologna ha saputo attrarre grazie al proprio prestigio internazionale e ad una serie di investimenti mirati.

RISORSE E RISULTATI
A partire da novembre 2015, inoltre, all’Università di Bologna hanno preso servizio 388 ricercatrici e ricercatori selezionati dopo aver superato concorsi pubblici: 166 sono ricercatori di tipo “junior” e 222 di tipo “senior”. Numeri importanti, che l’Alma Mater ha potuto raggiungere non solo grazie ad un’efficace gestione delle risorse ordinarie, ma anche ottenendo successi rilevanti a livello nazionale.

Solo nel corso del 2018, infatti, l’Ateneo è risultato primo in Italia per il numero di ricercatori assegnati dall’ultimo piano straordinario di reclutamento del MIUR e primo in Italia per il numero di dipartimenti premiati dal fondo ministeriale per i dipartimenti eccellenti.