“L’ultimo ballo Rino Giugni, patron del Kiwi di Piumazzo, l’ha fatto ieri, sabato 17 novembre, all’età di 84 anni dopo una lunga malattia. 

Ingegnere, aveva progettato e costruito una delle discoteche più importanti d’Italia, il Kiwi, negli anni che – assieme a Picchio Rosso di Formigine e Marabù di Reggio Emilia -ha contraddistinto l’epoca d’oro della discoteche emiliane”. 

“Rino Giugni inaugura il Kiwi il 26 dicembre del 1970 in collaborazione con una cordata di imprenditori sassolesi, che poi liquidò, rimanendone l’unico proprietario.

Dal Kiwi passarono molti artisti poi divenuti famosi, furono girati un paio di film, uno anche con Celentano. Da alcuni anni lo stabile era di proprietà di una cooperativa, non è stato demolito, ma il locale era in stato di abbandono totale.

Il Kiwi, recentemente riviveva grazie alle feste organizzate dai djs storici, i “Kiwi History” che, anche dopo tanti anni, richiamano ancora migliaia di persone. Proprio ad una di queste feste, recentemente, Giugni fu premiato dal Sindaco e dagli organizzatori”. 

“Per me non era solo un gestore o il titolare  del locale – racconta Massimo Gavioli, storico djs che con Maurizio Sforza ha lavorato per oltre 20 anni nel locale di Piumazzo  – mi ha insegnato anche tante cose utili per la mia vita, e recentemente l’avevo invitato ad uno dei Kiwi Remember che teniamo tutti gli anni, in Piazza a Piumazzo.  Mi ricordo che Giugni mi raccontava sempre aneddoti sui vari personali ed artisti che in quell’epoca frequentavano “la cattedrale”. Queste le sue ultime parole rilasciate in una intervista: «Quando arriverà il momento di dire basta, vorrò solo una cosa: che Celentano scriva due righe sul Kiwi prima della chiusura». Perché il Molleggiato ha un posto particolare nella storia del Kiwi e nel cuore del suo proprietario.«Di lui ho un ricordo bellissimo – continua Giugni – Celentano è sempre stata una persona alla mano. Ci mettevamo a sedere su un divano e parlavamo di qualsiasi argomento». Di Barry White, invece, Giugni ricorda «un omone alto due metri». Mentre la più bella di tutte è (e sarà sempre) Patty Pravo: «Per me la più sensuale».

«Io il Kiwi l’ho costruito – diceva Giugni – Han sempre detto che tra i soci c’era Caterina Caselli, ma non è vero. A un certo punto è saltato fuori che dietro il Kiwi ci fosse anche Berlusconi. In realtà, all’inizio eravamo dodici soci. Negli anni, ciascuno ha deciso di prendere una strada diversa, ma siamo rimasti tutti amici. All’inizio avevamo deciso di fare un mese a testa. Dopo quarant’anni sono ancora qui che aspetto che mi diano il cambio. Per me il Kiwi è tutta la vita. Per questo quando cadrà giù non vorrò esserci». 

“Se ne va un pezzo di storia delle gestioni e degli imprenditori seri che hanno fatto conoscere il nostro territorio in tutta Italia, grazie al ballo, attraverso uno dei locali “simbolo” di quegli anni, entrati nell’immaginario collettivo.

Sabato 22 Dicembre è già programmato alla Vecchia Cantina di Castelvetro, il “Kiwi History”  la festa degli auguri al Kiwi, con tutti i djs storici, il personale, i clienti di allora, che per l’occasione verrà dedicata al “Ing. Giugni”.

Al figlio Rodolfo ed alla famiglia, il saluto e l’abbraccio di tutti i djs del kiwi.

Ciao Rino, Grazie!” 

(di Fabrizio Zanni e i Djs del Kiwi)

Il funerale si terrà domani, lunedì 19 novembre, alle 16.00 presso la parrocchia S.Antonio da Padova a Sassuolo.