La sala da teatro da 150 posti verrà realizzata nel grande spazio che una volta ospitava il carro ponte e i trasformatori della centrale dell’Enel, mentre il foyer sarà sul “cannocchiale” di collegamento tra le ampie vetrate degli ingressi che, in accordo con la Soprintendenza, hanno sostituito le serrande industriali; qui scorrevano i binari e i mezzi pesanti entravano per scaricarvi i materiali da utilizzare nella struttura produttiva, ora diventerà il luogo dell’accoglienza del pubblico. Su quelle vetrate retroilluminate che affacciano su una delle piazze che saranno riqualificate verranno proiettate le immagini degli spettacoli del Nuovo Teatro delle Passioni. E in alto, sopra la sala da teatro, ci sarà posto anche per un bar, con ristorante e un ampio terrazzo sulla copertura

La visita al cantiere che dovrà trasformare l’edificio di archeologia industriale del comparto Amcm di Modena in un moderno teatro rappresenta anche un viaggio nel tempo, come suggerisce la suggestione del cartello installato con l’avvio dei lavori: “Energie nuove in centrale”, dalla produzione di energia elettrica per la città di inizio Novecento alla produzione teatrale, allo spettacolo, alla cultura e alla creatività con Emilia Romagna Teatro.

È proprio questo il progetto dell’operazione di rigenerazione urbana in corso nell’area tra via Buon Pastore, via Carlo Sigonio e via Peretti, destinata a trasformarsi, appunto, nel Parco della creatività dove già è stato terminato l’intervento nel vicino edificio dell’ex Aem, sede della scuola di teatro di Ert e da inizio anno del Laboratorio aperto sul tema “cultura, spettacolo, creatività”.

Alla visita al cantiere dell’ex Enel, insieme a tecnici e progettisti, hanno partecipato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, l’assessore regionale a Turismo e commercio Andrea Corsini, il vicesindaco e assessore alla Cultura Gianpietro Cavazza.

I lavori, per un un valore complessivo di cinque milioni di euro, riguardano il primo stralcio funzionale dell’intervento, relativo a una superficie di 2.200 metri quadri rispetto alla superficie totale dello stabile di 5.500 metri, e consentiranno di realizzare la sala spettacolo da 150 posti, i camerini, il foyer con biglietteria e guardaroba nel corpo centrale, un bar ristorante con soppalco e accesso sul terrazzo, oltre alle opere di adeguamento sismico e antincendio dell’intero edificio nonché le opere impiantistiche esterne e il polo tecnologico in sede remota. L’obiettivo è terminare i lavori a marzo 2020.

Per l’intervento sull’ex Enel il Comune ha ottenuto un finanziamento europeo di due milioni e 850 mila euro sull’Asse 5 (Valorizzazione delle risorse artistiche, culturali e ambientali) del Por Fesr Emilia-Romagna 2014-2020 ai quali ha aggiunto due milioni e 150 mila euro di risorse proprie. L’intervento è stato aggiudicato all’associazione temporanea di imprese costituita da Cme (Consorzio imprenditori edili di Modena) e Ot srl di Mirandola; l’impresa esecutrice è Sacogen srl.

Con il secondo stralcio dei lavori, il cui valore sarà intorno ai sette milioni di euro, è prevista la costruzione di un’altra sala teatrale (da 400 posti, con platea e galleria, palcoscenico rialzato e torre scenica), dei relativi servizi, dei camerini, dei depositi e degli uffici della sede di Ert.

L’edificio dell’ex centrale Enel che ospiterà il Nuovo Teatro delle Passioni è stato costruito nel 1920, dalla società elettrodotto Adige Garda, per sostituire la centrale elettrica a carbone che alimentava il servizio tramviario avviato nel 1912. Venne poi ceduto alla Società elettrica emiliana e quindi all’Enel, per essere acquisito dal Comune nel 2001, dopo la fine delle attività nel comparto Amcm dove fino al 1995 l’Azienza municipalizzata gestiva le reti luce, gas, acqua e il trasporto pubblico comunale.

Il progetto di adeguamento funzionale dell’edificio ne rispetta l’originaria struttura in cemento armato e conserva l’assetto tipologico di origine, pur prevedendo interventi strutturali finalizzati al miglioramento sismico, all’adeguamento antincendio e alla nuova organizzazione degli spazi, con demolizione di alcune pareti interne e dei solai realizzati in fasi successive, quando la centrale venne trasformata in magazzino e deposito.

In particolare, si prevede la creazione di un impalcato di acciaio composto da pilastri, travi, controventature, tiranti e solai metallici che verranno posizionati in modo indipendente con dei franchi di distanziamento dalla struttura portante in cemento e dall’involucro esterno.

L’intervento del primo stralcio, che riguarda una superficie lorda di 2.200 metri quadri, comprende la realizzazione della prima sala teatrale da 150 posti (con tribuna retrattile), palco a quota pavimento e servizi connessi. Sopra al teatro si realizza la sala con soppalco del bar-ristorante che affaccia sul terrazzo. Nel corpo centrale dell’edificio troverà posto il foyer dei due teatri, con doppia apertura, ampie vetrate e volume aperto a tutta altezza: si tratta dell’ingresso per il pubblico, con biglietteria, punto informazioni, servizi igienici e guardaroba. A questo ambiente corrisponde la grande apertura di ingresso sul fronte est, ora chiusa da una vecchia saracinesca, mentre ad ovest l’apertura attualmente è tamponata e verrà riaperta.