Foto: Google Maps

“Vogliamo vedere il piano industriale e sapere quale sarà il destino dei lavoratori”. Lo affermano Fim-Fiom-Uilm di Modena e Fiom e Fim di Ferrara.
“L’azienda dà per scontato lo spostamento a Padova di tutta l’attività di fusione, ma non ha ancora discusso con noi, né l’inedito piano industriale, che si scopre solo oggi, rispetto alle nuove lavorazioni relative a fasi successive, né le ricadute occupazionali – sottolineano le organizzazioni sindacali – Non si tratta di dettagli irrilevanti, dovendo valutare anche tutti i profili professionali in ragione del sostanziale cambio di attività annunciato”.

“Già il fatto che le Fonderie Cooperative di Modena delocalizzino la fusione, rappresenta una perdita per il territorio di Modena e un rischio per quello di Codigoro, al di là degli altrettanto importanti problemi di inquinamento.
Per questo è necessario mettere le carte in tavola e aprire una trattativa vera che possa mantenere occupazione e patrimonio industriale. A maggior ragione visto che i dipendenti sono quasi tutti soci della cooperativa e hanno, perciò, diritto a ulteriori garanzie e tutele sul loro futuro lavorativo.
Per questo è necessario aprire un tavolo di trattativa in ambito istituzionale a livello regionale con tutti i soggetti coinvolti”. Aggiungono Fim-Fiom-Uilm di Modena e Fiom e Fim di Ferrara.