Un sogno, un grande imbroglio, tre ragazzi: Peter, Max e Klara. E, lui: Umberto, l’uomo nero dei servizi segreti inviato da Roma a gestire l’indagine sulla rete di terroristi che nella prima metà degli anni Sessanta credevano di poter staccare il Sudtirolo dall’Italia e dalle mire austriache a forza di bombe e stragi. Ruota attorno a queste figure “Inganno” (Rizzoli), l’ultimo libro di Lilli Gruber che la giornalista presenta al BPER Forum Monzani di Modena sabato 20 ottobre alle 17.30.

Prima saltano in aria i monumenti. Poi i tralicci. Poi le caserme. È il crescendo di violenza che dalla fine degli anni Cinquanta investe il Sudtirolo, dove i “combattenti per la libertà” vogliono la riannessione all’Austria. Lo Stato italiano si trova per la prima volta di fronte al terrorismo. Nella piccola provincia sulle Alpi a uniscono migliaia di soldati e forze dell’ordine: ma la militarizzazione è davvero la risposta all’emergenza creata dagli attentati? Oppure obbedisce a una logica di “strategia della tensione”? La storia degli anni delle bombe sudtirolesi racconta lo scontro tra le superpotenze USA e URSS; il gioco pericoloso di gruppi neonazisti e neofascisti; le spregiudicate interferenze dei servizi segreti di diversi Paesi; una minaccia nucleare sempre più vicina e una guerra senza quartiere contro il comunismo destinata a sfuggire di mano.

Metà romanzo, metà saggio e indagine orizzontale e autobiografica sulle proprie radici “Inganno” è un’opera intensa e corale, che tra realtà e finzione illumina trame, tragedie e mortali illusioni di una frontiera cruciale della Guerra fredda.

Lilli Gruber, giornalista e scrittrice, prima donna a presentare un telegiornale in prima serata, dal 1988 ha seguito come inviata per la Rai tutti i principali avvenimenti internazionali. Dal 2004 al 2008 è stata parlamentare europea. Dal settembre 2008 conduce la trasmissione di approfondimento “Otto e mezzo” su La7.