Con immenso dolore Fondazione ANT comunica che è mancato oggi a 86 anni il professor Franco Pannuti. Grazie a lui, visionario di una sanità a misura d’uomo, dove anche gli Ultimi, i Malati, potessero avere una dignità e non fossero lasciati soli, decine di migliaia di persone hanno potuto e potranno continuare a scegliere di vivere il momento della malattia a casa propria, nel calore del nucleo familiare, potendo contare su un’assistenza medica e specialistica come in ospedale.

Oncologo, primario della Divisione di Oncologia dell’Ospedale Malpighi di Bologna dal 1972 al 1997, nel 1978 il Prof (come lo chiamavano tutti i collaboratori) diede il via all’esperienza di ANT, realtà non profit che in quarant’anni di attività ha portato assistenza medica gratuita a oltre 125.000 persone malate di tumore.

Legatissimo alla sua città, il professor Pannuti è stato anche assessore alle Politiche Sociali, Volontariato e Scuola del Comune di Bologna dal giugno 1999 al giugno 2004: Bologna mi ha amato e io ho amato lei, con la città ho un grande debito come cittadino, studente, professionista, amministratore e ho avuto il privilegio di servirla – dichiarò in una intervista – Bologna è stata per noi di ANT il punto di partenza e di arrivo, una grande mamma, un grande incoraggiamento per tutta l’Italia.

Da qui, infatti, l’esperienza di ANT ha saputo replicarsi e moltiplicarsi potendo contare oggi su oltre 20 équipe medico-sanitarie e 120 delegazioni di straordinari volontari che ogni giorno si fanno portato di quel valore, l’Eubiosia, a cui il professor Pannuti ha dato un nome e dedicato tutte le sue energie: L’idea che negli anni ho coltivato dell’oncologia è un’idea globale che significa prevenzione, ricerca e assistenza. Ma è soprattutto amore. Anche in oncologia bisogna saper infondere amore: i malati ci chiedono di non essere lasciati soli e di non soffrire – diceva il professor Pannuti – ANT è nata proprio per rispondere, con amore, al richiamo della sofferenza e diffondere quel principio dell’Eubiosia, intesa come insieme di qualità che conferiscono dignità alla vita, dal primo fino all’ultimo respiro.

Tutte le persone che vorranno dare l’ultimo saluto al professor Franco Pannuti,  potranno farlo sia nella giornata di domani, sabato 6 ottobre, dalle ore 13 alle ore 17, alla camera ardente allestita nella sede della Fondazione ANT (via Jacopo di Paolo 36 a Bologna), e sia nella giornata di domenica 7 ottobre, dalle ore 10 alle ore 14, nella camera ardente che sarà allestita nella Sala Tassinari di Palazzo d’Accursio (Piazza Maggiore 6 a Bologna).
I funerali del professor Franco Pannuti si terranno domenica 7 ottobre alle ore 14.30 nella Cattedrale di San Pietro a Bologna, e saranno officiati dall’arcivescovo di Bologna, monsignor Matteo Maria Zuppi.

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“Ci ha lasciato, poche ore fa, Franco Pannuti. Ci mancherà. Tutti sanno cosa ha fatto per aiutare le persone malate di tumore. E tutti hanno potuto apprezzare la sua umanità, la sua tenacia nel combattere la sofferenza e le sue capacità di amministratore nell’esperienza di assessore alle Politiche Sociali nella giunta Guazzaloca. Alla moglie Paola, ai figli Raffaella, Francesca, Francesco e a tutti i familiari, il mio più sincero cordoglio e quello di tutta la città di Bologna”. Così il Sindaco di Bologna, Virginio Merola.

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“Un professionista dotato d’immensa umanità, che ha saputo unire le proprie competenze a una profonda comprensione dei malati e della loro sofferenza”. Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e l’assessore regionale alla Salute, Sergio Venturi, hanno espresso il proprio cordoglio alla notizia della scomparsa del professor Franco Pannuti, oncologo e fondatore dell’Ant.

“Gli siamo debitori di una grandissima intuizione- hanno detto Bonaccini e Venturi- perché per la prima volta, attraverso l’Ant, l’ospedale ha cominciato ad andare a casa dei malati, garantendo prestazioni di altissima qualità. Grande è il vuoto che il professor Pannuti lascia, nella comunità bolognese, a cui tanto ha dato, e nella sanità regionale. Ma altrettanto grande- concludono il presidente della Regione e l’assessore alla Salute- è l’insegnamento, l’umanità che ci lascia come eredità. Alla figlia Raffaella, e a tutta la sua famiglia, le condoglianze nostre e della Giunta regionale”.