È la più eclatante sul territorio, con un conto di quasi 60mila euro insoluto, per un totale di circa 1750 pasti non pagati. Numeri che corrispondono circa al 40% di quanto fattura il self service/mensa di via Nicolò dell’Abate in città, rimasto invischiato, nella vicenda dei buoni pasto “Qui Ticket”, non rimborsati. E che ora rischia di avere ripercussioni anche dal punto di vista occupazionale. FIEPET-Confesercenti Modena, dopo averla sollevata nel settembre scorso, aveva attenzionato a riguardo anche i parlamentari modenesi. E proprio in merito, nei giorni scorsi, l’Associazione ha incontrato l’Onorevole Stefania Ascari e Marco Bortolotti, vice capogruppo in consiglio comunale a Modena, entrambi del Movimento 5 Stelle.

Vittorio Coen coordinatore FIEPET (Pubblici esercizi e turismo)-Confesercenti di Modena e Valerio Lozzi, titolare dell’esercizio in questione, hanno provveduto ad illustrare alla parlamentare e all’esponente del M5S, la situazione relativa ai buoni pasto emessi dalla società “QUI! Group”, dichiarata fallita dal Tribunale di Genova. Vicenda che vede coinvolti secondo i dati diffusi dalla FIPET nazionale, 123 mila esercizi pubblici in tutta Italia, tra i quali, a Modena, la mensa gestita da Lozzi, che risulta gravemente esposta.

“E’ stato molto l’interesse manifestato dall’On. Ascari alla questione delle imprese modenesi rimaste penalizzate dai risvolti che ha avuto la vicenda legata all’azienda emettitrice di buoni pasto ‘Qui Ticket’ – dichiara Coen – Abbiamo manifestato agli esponenti politici del M5S ed in particolare alla parlamentare le preoccupazioni degli esercenti pubblici a seguito della procedura fallimentare dichiarata lo scorso 7 settembre dal Tribunale di Genova. Con il fallimento, infatti, gli esercenti che vantano un credito rischiano di veder svanire ogni possibilità di risarcimento. Abbiamo quindi invitato l’On. Ascari affinché intervenga direttamente sul Ministro Di Maio, affinché lo solleciti ad aprire il tavolo di crisi, riunitosi già diverse volte, anche alle associazioni imprenditoriali che rappresentano i pubblici esercizi. Ricordando che il problema, che coinvolge migliaia di attività imprenditoriali è stato generato da un appalto pubblico. Vi è la necessità di definire i contorni precisi della vicenda, quantificando bene l’entità del debito. Ma soprattutto è necessario trovare una soluzione veloce che salvaguardi i crediti vantati da questi esercizi. L’On. Ascari ha voluto essere informata su vari aspetti della vicenda e ha già raccolto la documentazione necessaria, assicurando il proprio fattivo impegno e l’interesse del proprio Gruppo parlamentare.”