Per il 16enne accusato di aver sparato al coetaneo Giuseppe Balboni, la misura cautelare del carcere sussiste non solo per le modalità di attuazione dell’omicidio, “espressione di allarmante pericolosità sociale” ma anche per la condotta “successivamente tenuta dal giovane, il quale, con sconvolgente freddezza e lucidità, dopo aver visto cadere sotto i suoi occhi il corpo esanime dell’amico, senza farsi assalire dal panico, né dal rimorso, ha occultato il cadavere, agendo in pochi minuti”.

Lo ha scritto il gip del Tribunale per i minorenni di Bologna, Anna Filocamo, nell’atto con cui ieri ha convalidato l’arresto del ragazzino di 16 anni reo confesso dell’omicidio avvenuto il 17 settembre a Castello di Serravalle, nel Bolognese: il corpo di Giuseppe Balboni è stato ritrovato solo 8 giorni dopo, all’interno di un pozzo.