Reggio Emilia si classifica seconda – subito dopo Piacenza e seguita da Ravenna – all’ottavo Giretto d’Italia, il Campionato nazionale della ciclabilità urbana organizzato dalle Amministrazioni comunali insieme a Legambiente e VeloLove, in collaborazione con Euromobility, l’associazione italiana dei mobility manager, e il sostegno di Cnh Industrial. A Reggio e negli altri comuni coinvolti, l’iniziativa rientrava nel programma della Settimana europea della Mobilità.

In occasione della giornata di monitoraggio svoltasi lo scorso venerdì 21 settembre, il monitoraggio ha fatto registrare in città ben 5.127 passaggi agli appositi varchi – quasi duemila in più rispetto allo scorso anno, a riprova della preferenza dei reggiani per le due ruote.

“Nel censimento di quest’anno – dice l’assessore a Infrastrutture del Territorio e Beni comuni Mirko Tutino – abbiamo registrato il dato più alto degli ultimi 5 anni, a dimostrazione della crescente disponibilità dei reggiani nella scelta di forme di mobilità più sostenibili. La bicicletta non deve essere una religione, non pensiamo che sia l’unico modo di muoversi. Chiunque tuttavia riesca ad organizzare i propri percorsi utilizzando la bicicletta, fa un favore a se stesso e contribuisce al benessere della collettività. Per questo continueremo ad investire su piste ciclabili, bile sharing e servizi a supporto della mobilità ciclopedonale”.

Sono state in tutto 23 le città che hanno aderito all’edizione 2018 del Giretto d’Italia: il conteggio dei ciclisti è avvenuto tramite appositi check-point allestiti tra le 6 e le 10 del mattino, nel lasso temporale di due ore, in zone scelte dagli organizzatori e nelle immediate vicinanze delle aziende pubbliche e private, delle scuole e università che partecipavano.

In totale, sono passati dai varchi allestiti nei diversi comuni coinvolti ben 41.229 lavoratori o studenti che hanno utilizzato la bici per i loro spostamenti casa-lavoro o scuola-casa. Reggio Emilia è stata la città con il maggior numero di check-point installati per i monitoraggi (26) seguita da Trento (18). A Padova e Ferrara, invece, la maggioranza dei ciclisti coinvolti è tra gli studenti (Università e altre scuole).

L’analisi dei numeri per valori assoluti ci racconta che a Piacenza sono stati conteggiati agli appositi varchi 6.399 passaggi di bici. Segue Reggio Emilia con 5.127 ciclisti che pedalano per andare a scuola o al lavoro, poi Ravenna dove in 4.679 hanno scelto la bici per questi spostamenti. A Padova l’iniziativa ha interessato 4.287 persone mentre a Venezia (Mestre) – dove il rilevamento è stato effettuato nei due sensi di marcia vista la particolarità dell’area – i ciclisti passati ai check-point sono stati 3.653. Ferrara ha visto 2.890 passaggi, a seguire Bolzano con 2.780; Fano con 2.441, poi Pesaro (1601); Torino (1510); Pavia (1115); Trento (1078); Modena (834); Carpi (611); Udine (376); Palermo (330); Jesi (300); Genova (225); Bologna (163); Carmagnola (152); Napoli (140); Alessandria (73); Potenza (35).

Va ricordato che il monitoraggio del Giretto d’Italia ha un valore simbolico, per il poco tempo della rilevazione e perché la diversità delle città in gara in termini di urbanistica, densità abitativa e dinamiche di traffico rende complesse le valutazioni.

Sempre venerdì 21 settembre, in contemporanea con il Giretto d’Italia, si è svolta l’iniziativa “Chi sceglie la bici merita un premio”, il “censimento” degli accessi in bici al centro storico organizzato in collaborazione con Fiab-Tuttinbici, nell’ambito della ventesima edizione della Settimana europea della mobilità. Sono stati quasi 7 mila gli accessi censiti durante la mattinata nei 12 varchi monitorati da gruppi di volontari. Tra i punti di accesso più frequentati ci sono stati i varchi di piazza Diaz -porta Castello (1.421), piazza Tricolore-porta San Pietro (1.302), via Tiziano (962), piazzale Fiume (900) e piazza Duca d’Aosta -Santo Stefano (678). È il più alto degli ultimi cinque anni insieme al 2015.