“Giudico complessivamente negativo il decreto, così detto “Dignità”, per la mortificazione subìta dai lavoratori agricoli con l’intervento sui voucher, nonostante alcuni provvedimenti positivi, ad esempio, sui tempi determinati. Siamo ancora molto lontani dal debellare tutte le precarietà e le indegnità che si commettono nel mondo del lavoro, comprese quelle sugli invisibili del settore degli appalti di dubbia legittimità attraverso catene infinite di appalti e subappalti che macellano diritti dei lavoratori, generano evasioni fiscali milionarie, come certifica la Guardia di Finanza con cadenza quasi mensile, che creano concorrenza sleale e possono favorire l’infiltrazione della malavita organizzata.

Nella catena degli appalti e dei subappalti sono imprigionati milioni di lavoratori italiani, in condizioni di precarietà, sfruttamento e di nuovo caporalato che, l’organizzazione sindacale che rappresento, nel settore agroindustriale e nella lavorazione, macellazione e trasformazione delle carni sta denunciando da oltre quindici anni. Solo in Emilia-Romagna, nel settore agroindustriale, stimiamo oltre 10.000 lavoratori in condizioni di sfruttamento negli appalti di dubbia legittimità.

Le norme introdotte dal precedente governo, in particolare la depenalizzazione del reato di somministrazione di manodopera (Dlgs 8/16) e l’abrogazione della somministrazione fraudolenta di manodopera (Jobs Act) hanno ulteriormente incentivato il fenomeno degli appalti irregolari.

Nella versione del decreto “Dignità”, votato alla Camera, è stato ripristinato il reato della “somministrazione fraudolenta di manodopera” e potrebbe essere letto come elemento positivo per contrastare anche gli abusi nel settore degli appalti illeciti. Nel DL approvato si riconosce giustamente il reato quando si pongono in essere atti per non rispettare leggi o norme contrattuali, introducendo un’ammenda pari a 20 euro per ogni giornata di lavoro in regime di somministrazione fraudolenta.

Se il DL, approdato ora al Senato, rimane così e verrà approvato senza modifiche in merito alla somministrazione fraudolenta, sarà un palliativo perché, il Dlgs 8/16 introdotto dal Governo Renzi, oltre a depenalizzare la somministrazione irregolare di manodopera ha depenalizzato anche le ammende (che sono una contravvenzione prevista dal Codice Penale). Quindi sempre di sanzione amministrativa si tratta con un massimale di 50.000 euro di sanzione che, se pagata subito, si riduce ad un terzo, cioè a 16.667 euro che, nel caso degli appalti irregolari, sono la sanzione massima che devono pagare insieme committente e appaltatore.

Altro che deterrenza! Facciamo un esempio standard assai diffuso sul nostro territorio nelle aziende agroalimentari: un possibile controllo in media ogni 20 anni, centinaia di lavoratori somministrati irregolarmente attraverso appalti illeciti e, nel caso venissero sanzionati i committenti e gli pseudo appaltatori, se la caverebbero con un importo che fa il “solletico” se paragonato ai fatturati e ai guadagni milionari che questo sistema può generare. Come abbiamo dimostrato già in altre occasioni, in un appalto illecito è sanzionato maggiormente un singolo lavoratore, per le modalità di corresponsione dello stipendio a cui era sottoposto, che committente e appaltatore messi insieme.

Auspico che s’intervenga anche correggendo quanto è stato depenalizzato con il Dlgs 8/16, oltre ad introdurre norme che rendano la vita un po’ più difficile ai “furbetti” degli appalti”.

(Umberto Franciosi, Segretario Generale Flai Cgil Emilia Romagna)