Inaugurando stasera in piazza Prampolini la sesta edizione dei Giochi internazionali del Tricolore, in corso a Reggio Emilia dal 7 al 13 luglio 2018, il sindaco Luca Vecchi ha rivolto alle partecipanti e ai partecipanti, giovani atleti ed atlete provenienti con le loro delegazioni da tutto il mondo, questo messaggio di saluto:

“Care ragazze e cari ragazzi benvenuti a Reggio Emilia. Benvenuti nella Città del Tricolore.

Reggio Emilia vi accoglie, vi abbraccia e vi ringrazia per aver scelto di partecipare e di condividere insieme a noi il fascino e la bellezza di queste straordinarie giornate.

3.500 giovani, 1.100 partecipanti provenienti da oltre 30 paesi del mondo, 40 discipline sportive per vivere insieme la VI edizione dei Giochi Internazionali del Tricolore.

Diceva Pierre de Coubertin: “Lo sport va a cercare la paura per dominarla, la fatica per trionfarne, la difficoltà per vincerla”.

Abbiamo voluto questa nuova edizione dei giochi per tante ragioni.

Perché Reggio Emilia è aperta al mondo, ad una grande proiezione internazionale, e vive con grande orgoglio l’opportunità di riunire, qui nella nostra città, gli amici, i gemelli, le tante relazioni costruite di generazione in generazione con ognuno di voi, con le vostre comunità, con le vostre culture.

Perché lo sport unisce i popoli.

Perché vogliamo pensare che la vostra energia il vostro entusiasmo superi ogni barriera, abbatta ogni muro e unisca i giovani, li renda più ricchi nelli’incontro, li aiuti a condividere, attraverso lo sport, una settimana di amicizia, di felicità, una settimana indimenticabile nella nostra città attraverso lo sport.

Perché cambierete Reggio portando a noi i vostri saperi, le tradizioni, le culture, le passioni che da quattro continenti si sono dati appuntamento qui.

Nelson Mandela, a cui abbiamo dedicato questi giochi a 100 anni dalla nascita, disse: “Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di ispirare. Esso ha il potere di unire le persone in un modo che poche altre cose fanno. Parla ai giovani in una lingua che comprendono. Lo sport può portare speranza dove una volta c’era solo disperazione”.

Lo sport è un momento fondamentale della vostra crescita.

Cercherete di vincere ma se ciò non avverrà perderete con stile.

Combatterete ma consapevoli che ci sono regole e nessuna scorciatoia.

Impegnerete le vostre potenzialità, i vostri limiti, in una parola la vostra personalità.

C’è chi ha detto : “Dividi una gara in 3 parti: corri la prima con la testa, la seconda con la tua personalità, la terza col cuore”.

Quando tornerete ai vostri Paesi, quando di questa esperienza vi resterà solo il ricordo, noi vorremmo che di questa città e di questa esperienza vi possano restare tante cose.

I vostri amici avversari, le loro maglie e le loro tante bandiere, l’emozione delle gare, la felicità dei momenti vissuti prima e dopo le gare, al villaggio olimpico, nelle nostre piazze, nei viali della nostra città.

Ma vorremmo vi restasse anzitutto una cosa.

La cortesia e la cordialità di un popolo i reggiani, stupito dalla vostra bellezza, dal vostro entusiasmo e per questo pronto a unirsi a voi con i suoi tre colori, il verde, il bianco e il rosso di quella bandiera nazionale che qui ebbe vita oltre 200 anni fa.

Emil Zatopek, uno dei più grandi mezzofondisti della storia, ebbe a dire: “Un atleta non può correre con i soldi in tasca. Deve correre con la speranza nel cuore e sogni nella sua testa”.

Oggi però non saremmo qui, se oltre 20 anni fa, un nostro concittadino non avesse proposto e guidato l’organizzazione della prima edizione dei Giochi del Tricolore con una caparbietà e una determinazione unica, con una visione che in fondo altro non è che la visione della città dove la collaborazione e la condivisione diventano ogni giorno il presupposto dell’innovazione.

Se siamo qui lo dobbiamo anzitutto a lui ad Anzio Arati e a tutti coloro che in questi 20 anni hanno collaborato all’organizzazione.

Care ragazze e cari ragazzi, vi assicuro che organizzare questo evento e’ cosa molto impegnativa, sono necessari mesi di lavoro e tutto ciò non sarebbe stato possibile se insieme alle istituzioni, al Coni, al comitato promotore e organizzatore, non vi fosse stato il movimento sportivo reggiano, centinaia di volontari e soprattutto chi lavora ogni giorno in comune. Grazie a tutti per aver reso possibile tutto questo.

Care ragazze e cari ragazzi questa è la nostra città ma questa è anche la vostra città una terra di sogni, di fatiche e di speranze che ha scelto di incontrarvi che ha l’ambizione di restare nel vostro cuore. Vivetela e abbracciatela con passione ed entusiasmo, Reggio non vi abbandonerà mai e voi la porterete sempre nel cuore.

Buoni Giochi a tutte e a tutti!”.