Focus oggi in Prefettura sullo stato dell’accoglienza ai richiedenti asilo. Presenti il Comune di Modena, le Unioni dei Comuni, la Diocesi di Modena Nonantola e i gestori dell’accoglienza. Positivi i riscontri da parte di tutti al metodo della costante consultazione e cooperazione fra la Prefettura e i Comuni, con l’apporto della Diocesi, per le più adeguate soluzioni sui territori.

Sono accolti nei centri di accoglienza straordinaria della provincia di Modena gestiti dalla Prefettura 1742 richiedenti asilo assegnati a 40 Comuni. Nei rimanenti Comuni non si sono ancora reperite concrete e idonee soluzioni alloggiative. Il modello è quello dell’accoglienza diffusa, che si realizza in 227 strutture abitative. Dal 2017 si è registrato un calo degli arrivi dell’80 per cento.

L’assistenza è curata da 7 gestori aggiudicatari della gara ad evidenza pubblica bandita dalla Prefettura secondo i criteri dettati dal decreto del Ministro dell’Interno d’intesa con il Presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione. Il sito web della Prefettura riporta in trasparenza tutti gli elementi di conoscenza utili.

Le assegnazioni sono avvenute in raccordo con i Sindaci, con i quali è stato stabilito uno stretto rapporto di consultazione e cooperazione che trova la sua espressione in diversi Protocolli e Intese di cui il primo, che vede fra i firmatari la Diocesi di Modena Nonantola, è stato siglato nell’ottobre 2016.

Un aspetto particolarmente importante è costituito dal lavoro volontario di utilità sociale previsto dalla legge e sviluppato già in precedenza nella provincia di Modena in numerose e qualificate iniziative quale fattore di “restituzione” alla comunità e di inclusione sociale. Si citano, fra i numerosi esempi, la tinteggiatura di una scuola a Modena da parte di 30 richiedenti asilo insieme ai genitori e agli insegnanti, e la collaborazione con la Fondazione Fossoli per contribuire alla manutenzione delle aree e per altre attività di ausilio alle visite nel Campo di Fossoli.

Un supporto significativo è costituito dall’intesa raggiunta dalla Prefettura con i principali gestori di servizi di igiene ambientale della provincia per attività formative e fornitura di attrezzature e dispositivi.

Viene effettuata una costante verifica delle condizioni dell’accoglienza e del rispetto degli adempimenti contrattuali attraverso ispezioni condotte da personale della Prefettura e del Ministero dell’Interno con il Progetto MIRECO. Nel 2017 sono state effettuate 102 verifiche e nel 2018, al 30 giugno, il numero delle ispezioni assomma a 50.

In caso di non rispondenza vengono comminate le sanzioni ed è operato il recupero delle somme corrispondenti alle mancanze. In ogni caso viene seguito il ripristino delle corrette condizioni. Sulla rendicontazione, resa ancora più stringente dal decreto del Ministro dell’Interno del novembre 2017, viene effettuato un rigoroso riscontro. Alla corretta ed esaustiva rendicontazione è subordinato il pagamento delle fatture. Particolare attenzione viene dedicata al tema della sicurezza in stretta collaborazione con le Forze dell’Ordine e la Polizia Municipale, al fine di prevenire fenomeni di illegalità.

Viene, altresì, seguita la tematica dei comportamenti sociali al fine di prevenire e scongiurare quelle manifestazioni che, pur non costituendo forme di illegalità, possono influire negativamente sulla convivenza con i cittadini residenti. In tal senso viene promossa la formazione, non solo sotto il profilo linguistico ma anche dell’apprendimento dei principi, dei valori e delle regole di convivenza.

Costanti sono i contatti con la Questura e con la Commissione territoriale per il riconoscimento dello status di rifugiato per lo snellimento delle procedure in materia, rispettivamente, di permessi di soggiorno e di valutazione delle istanze di protezione internazionale.

In tal senso si ricorda il significativo contributo rappresentato dalla riduzione dei gradi di giudizio in caso di ricorso e dalla costituzione di 26 sezioni specializzate presso i Tribunali, introdotte dalla legge n. 47 del 2017, c.d. decreto Minniti, e dall’assunzione, in questi giorni, presso il Ministero dell’Interno di 250 funzionari specializzati destinati alle Commissioni territoriali. Inoltre, presso la Commissione territoriale di Bologna, competente per Modena, è stata istituita una Sezione per l’esame delle istanze di tre province, ciò che consentirà una redistribuzione dei carichi di lavoro e un’accelerazione dell’esame delle istanze.