Sono stati circa 150 i senza fissa dimora accolti lo scorso inverno nelle notti più fredde nell’ambito del Piano di accoglienza per persone in difficoltà attivato dal settore Welfare del Comune di Modena. Al Piano hanno partecipato in particolare i Poli territoriali e il Centro stranieri, i servizi sanitari dell’Ausl, la Caritas diocesana e il Terzo Settore.

“Un inverno lungo e rigido, un numero rilevante di persone in grave difficoltà, spesso di difficile gestione, la volontà di non lasciare ‘fuori’ nessuno a meno che non rifiutasse aiuto: abbiamo partecipato al bando nazionale sulla povertà e anche grazie a queste risorse, valide per tre, abbiamo accolto circa 150 persone, limitando l’utilizzo di strutture alberghiere” .Lo afferma l’assessora al Welfare Giuliana Urbelli che prosegue: “Punto fermo da cui siamo partiti era evitare che ci fossero persone costrette a dormire in strada quando le temperature erano estremamente rigide, ma non volevamo neanche che la Stazione ferroviaria si trasformasse in un dormitorio come è avvenuto in altre città. Il monitoraggio continuo operato dalle Unità di strada, l’accoglienza articolata il diverse strutture, in sostanza la rete di ascolto e di assistenza a cui hanno partecipato istituzioni e volontariato hanno fornito la risposta. E il percorso non è finito. Continua durante tutto l’anno il monitoraggio delle Unità di strada nelle zone più critiche: questo ci aiuta a essere più pronti al prossimo inverno e ci consente inoltre di avviare percorsi di autonomia che stiamo in alcuni casi già sperimentando negli alloggi dell’housing first”.

Housing first, sportelli di ascolto, monitoraggio delle unità di strada, accoglienza in strutture e accoglienza straordinaria nei giorni più freddi tra febbraio e marzo hanno costituito i punti principali del Piano.

In particolare, da metà novembre fino a fine marzo le Unità di strada hanno garantito il monitoraggio sulla presenza di persone senza dimora nel territorio, fornendo azioni di supporto attraverso distribuzione di generi di conforto, ascolto, prima informazione e orientamento verso i servizi. Dai primi di gennaio i volontari delle associazioni Gruppo Comunale Protezione Civile, Croce Blu, Croce Rossa Italiana, Vivere Sicuri, Fratres Mutinae, Porta Aperta, Agesci, sono stati affiancati dagli operatori professionali del nuovo Servizio di Unità di strada attivo anche in orario diurno.

Sono state complessivamente circa 360 le persone ricevute agli Sportelli sociali e soprattutto allo spazio d’ascolto del Centro Stranieri. Due terzi di loro non erano conosciute dai Servizi sociali. Delle oltre 300 persone che si sono rivolte al Centro stranieri, di cui solo 15 già in carico, una decina hanno rifiutato la soluzione proposta e in oltre una quarantina di casi si trattava di non residenti indirizzati ai servizi competenti. Per le altre sono state attivate risposte diverse a seconda dei bisogni; oltre 150 di loro hanno trovato accoglienza in strutture, in circa una ventina di casi si è trattato di donne.

Dal 27 febbraio al 4 marzo, in ragione delle temperature estremamente rigide, è stato attivato anche il Piano di accoglienza straordinario: la parrocchia di Baggiovara ha messo a disposizione un locale allestito con brandine e coperte dalla Protezione civile, dove hanno trovato accoglienza complessivamente 24 persone (mai più di 6 o 7 per notte), tutte di nazionalità straniera.