Azienda e sindacato hanno sottoscritto ieri un accordo in Cooperativa Ceramica Imola che coinvolgerà circa 300 lavoratori, degli attuali 1200 occupati. Per far fronte al venir meno dell’ammortizzatore sociale, essendo terminati i 36 mesi di contratto di solidarietà previsti dalla legge, nell’accordo si prevede una riduzione dell’orario di lavoro, una parziale integrazione del reddito (da 125 € ad un massimo di 240 € al mese) ed una copertura dei contributi per la pensione con un versamento straordinario sul Fondo di previdenza integrativo FONCER pari a quello che l’INPS riconosceva come figurativi durante la solidarietà. Nei prossimi giorni si terranno le assemblee ed il voto dei lavoratori. Lo rende noto Filctem/Cgil ER.

Coop Ceramica – una delle maggiori aziende del made in Italy nella produzione di pavimenti e rivestimenti – è stata una delle prime aziende che già nel 2008 ha condiviso con il sindacato l’utilizzo del contratto di solidarietà sull’intera platea dei dipendenti (2.200), con l’obiettivo di evitare i licenziamenti e salvaguardare il patrimonio industriale di un intero territorio.

Il settore ceramico, infatti, dal 2008 vive una lunga crisi che ha indotto l’intero distretto a profonde riorganizzazioni ed innovazioni con un impatto sui volumi (scesi a 400 milioni di metri quadri) e sugli organici (scesi a 20.000 addetti in Regione) ed una forte selezione delle imprese che hanno retto grazie a forti investimenti, a processi di crescita dimensionale (acquisizioni) e ad una politica di qualificazione e di diversificazione di prodotto e dei mercati di riferimento.

La riforma degli ammortizzatori di 3 anni fa, riducendo la durata ed il livello di copertura della cassa integrazione e del contratto di solidarietà, lascia imprese e sindacati senza strumenti per gestire crisi e riorganizzazioni complesse. Servono strumenti che aiutino queste esperienze e sperimentazioni; servono misure che aiutino e sostengano forme di riduzione degli orari e di redistribuzione del lavoro.

Governo e Parlamento aiutino chi fa politiche di responsabilità sociale e di difesa e sviluppo dell’occupazione anziché continuare a defiscalizzare e decontribuire a pioggia le imprese anche quando licenziano o promuovono finto welfare aziendale. L’accordo sulla riduzione d’orario in Cooperativa Ceramica dimostra questo.