Ieri sera durante il Consiglio Comunale, abbiamo assistito ad una scena comica, la “presunta maggioranza” che regge la città si è sciolta come neve messa nel forno (più veloce che al sole); dopo una serata che definirei banale fatta di regolamenti e routine, dove le cose sono passate senza conflitti, abbiamo assistito alla liquefazione della maggioranza su un tema quale la tutela del “dialetto” come esempio di preservazione dei valori locali.

Ebbene questo ordine del giorno firmato da due esponenti della maggioranza, languiva da tempo in coda all’elenco delle cose da votare, non era una cosa nuova o un fulmine a ciel sereno; nonostante la semplicità del tema ed il tempo passato per rifletterci, abbiamo assistito ad un distinguo di posizioni più o meno velleitarie, più o meno indignate, più o meno di distacco, che hanno portato quasi tutti i consiglieri di maggioranza ad autoescludersi dal voto e con ciò fare mancare il numero legale, pertanto invalidando la continuità del Consiglio Comunale.

Se ad un banale Ordine del Giorno a cui si potevano portare modifiche/emendamenti nel caso se ne fosse rilevata la necessità, l’assoluta inconsistenza dei consiglieri di maggioranza ha suggerito loro di sfuggire dal dibattito (ottimo esempio di intolleranza allo loro stesso interno); Ci si domanda: se anche tra di loro non accettano opinioni differenti, questo stesso accrocchio di consiglieri di maggioranza come può gestire la città?

Penso che questo atteggiamento spieghi bene lo spessore di esponenti politici che non hanno ancora compreso che l’Italia è stanca di arroganti che non accettano nessun contradditorio ed anzi pretendono sempre e solo che l’unica verità sia la loro.

È ora che Sassuolo abbia nuovi rappresentanti che dialoghino e che magari provino a risolvere i problemi, senza arroccarsi sempre dietro a regolamentini o manualetti che indichino loro come comportarsi.

Ugo Liberi