Le famiglie che, nel prossimo anno scolastico 2018/2019, iscriveranno i propri figli presso uno degli asili nido ubicati sul territorio dell’Unione “Terre di Castelli” (sia statali sia privati convenzionati) avranno una piacevole sorpresa: uno sconto di almeno il 10%, rispetto allo scorso anno, del costo della retta.

Ad annunciare la novità, formalizzata nella delibera di Giunta dell’Unione n. 57/2018, è il sindaco di Vignola, Simone Pelloni, che per conto dell’Unione Terre di Castelli ha la delega all’Istruzione. “Si tratta di una vera e propria novità senza precedenti – spiega – che intende fare qualche cosa di concreto per aiutare tante giovani famiglie del nostro comprensorio. Per l’anno scolastico 2018 – 2019 le rette dei nidi, statali e convenzionati, diminuiranno infatti di almeno il 10% per tutti. Dico “almeno” perché saranno anche mantenuti gli sconti previsti per le famiglie che hanno un reddito Isee inferiore ai 21.500 euro, quindi queste ultime potranno beneficiare di fatto di un ulteriore sconto proporzionato ai rispettivi livelli di reddito. Il provvedimento, approssimativamente, coinvolge circa 500 bambini del nostro comprensorio. In ragione di questa iniziativa, invitiamo inoltre anche coloro che, per motivi economici, non hanno iscritto i loro figli al nido, a presentare domande di iscrizione. Anche se i termini sono formalmente già scaduti, ci sono buone possibilità perché esse possano essere comunque accettate.

L’operazione della riduzione delle rette – continua Pelloni – è stata possibile grazie alla decisione, da parte della Giunta dell’Unione, di utilizzare parte di un contributo “una tantum” di 320.385 euro erogato dalla Regione, proveniente a sua volta dal Fondo Nazionale per il sistema integrato di educazione e istruzione. Diversi sono gli obiettivi che ci siamo posti come amministratori: aiutare concretamente le giovani famiglie con uno o più figli nella fascia 0 – 3 anni, rilanciare la domanda di iscrizioni agli asili nido, che negli ultimi anni ha mostrato quasi sempre un tendenziale calo, incentivare anche forme di flessibilità, dal pre scuola, al post scuola, al part time verticale.

Il nostro impegno, peraltro – conclude Pelloni – non termina qui. Da una parte, monitoreremo attentamente l’efficacia di questa misura e, se registreremo risvolti positivi, siamo pronti a valutare, all’interno dell’Unione, una copertura il più strutturale possibile anche per i prossimi anni. Dall’altra parte, stiamo affrontando il tema riguardante il fatto che i fondi erogati dalla Regione coinvolgono la fascia d’età 0 – 6 anni, quindi la nostra attenzione si mantiene alta anche sulle scuole materne, per le quali stiamo studiando la possibilità di attivare altre forme di incentivazione”.

A proposito di asili nido, è importante ricordare che, fino allo scorso anno scolastico, la copertura del servizio da parte delle famiglie beneficiarie si attestava al 39%, mentre la restante parte era a carico dell’Unione. Per effetto del contributo regionale, nel prossimo anno scolastico 2018/2019 la copertura del servizio da parte delle famiglie si abbasserà ulteriormente, così come si abbasserà appunto anche la retta annuale.