Martedì 1 maggio è stata festa anche per la piccola testuggine salvata dalla Polizia municipale di Modena. Nel pomeriggio, l’animaletto, una testuggine di colore grigio, ben mimetizzata con l’asfalto della strada, è stata notata in via Cavo Argine da una pattuglia della Municipale impegnata in un servizio di controllo in zona Albareto.

La testuggine, immobile al centro della strada era altamente esposta al rischio di essere investita da qualche veicolo in transito; gli agenti, rapportandosi con la Sala operativa di via Galilei, hanno quindi deciso di raccoglierla e di portarla al centro fauna selvatica Il Pettirosso. Gli esperti del centro l’hanno riconosciuta come un esemplare di testuggine palustre denominata Emys orbicularis, una specie autoctona, rara e protetta, che ora è stata accolta in un luogo idoneo e sicuro. Trattandosi di una specie protetta, l’animale non può essere commercializzato e non è in alcun modo registrato, quindi resta da vedere come sia arrivata in via Cavo Argine.

Non è raro che la Polizia municipale abbia a che fare con vicende che riguardano il benessere degli animali, di cui si occupa in particolare il Nucleo di prossimità in sinergia con l’Ufficio Diritti degli animali del Comune.

Oltre ai casi di animali trovati, talvolta feriti, sulla strada o nelle adiacenze e soccorsi da agenti in servizio, la Municipale si occupa anche delle tante segnalazioni provenienti dai cittadini. Alcune di queste si traducono in sanzioni per violazioni al Regolamento Benessere Animali del Comune di Modena; altre, e sono casi più rari, anche in denunce penali per maltrattamenti animali, come nel caso che ha coinvolto due tartarughe Trachenys, una specie comune di acqua dolce, meno rare della loro lontana cugina Emys orbicularis, trovate in stato di abbandono in pochi centimetri di acqua torbida.

Oltre alla denuncia penale, gli agenti hanno contestato alla proprietaria delle tartarughe, una signora italiana, anche l’infrazione al Regolamento comunale sul benessere degli animali, per quanto riguarda il mancato rispetto delle condizioni di detenzione di animali selvatici od esotici.

Le tartarughe sono state quindi confiscate e, anche il quel caso, affidate al Centro Fauna Selvatica Il Pettirosso, dove sono state inserite in un luogo adatto: un terracquario con una parte emersa facilmente accessibile e dimensioni adeguate, la parte sommersa abbastanza profonda per consentire ai due animali di nuotare e lampade per garantire l’idoneo apporto di radiazioni Uvb.

ANIMALI – NEL 2017 DUE DENUNCE PER MALTRATTAMENTI 

Sono state 275 le segnalazioni riguardanti il benessere animale giunte alla Polizia municipale di Modena lo scorso anno. Ad occuparsene è stato il Nucleo della Polizia di prossimità insieme all’Ufficio Diritti degli animali del Comune.

Oltre la metà delle segnalazioni erano riferite a situazioni di disturbo: dal cane che abbaia alla mancata raccolta di deiezioni. Le restanti riguardano invece segnalazioni di animali in pericolo da cui sono scaturite una ventina di sanzioni elevate per violazioni al Regolamento Benessere Animali del Comune di Modena. Si va dalla mancata iscrizione all’anagrafe canina al mancato aggiornamento in caso di cambio di residenza, cessione dell’animale o morte.

La sanzione può scattare anche nel caso siano di ripetute fughe e conseguenti recuperi dello stesso cane, tanto da indurre a ritenere che non sia adeguatamente custodito. Infine, in due casi i vigili hanno anche ravvisato reati penali: per un caso di abbandono di animali e in un secondo per maltrattamenti sono scattate la denunce. Il Codice penale, con la legge 189 del 2004, punisce infatti l’abbandono e il maltrattamento degli animali.

Nel primo caso, a segnalare la presenze dei due animali malnutriti lasciati in una bacinella maleodorante con pochi centimetri di acqua torbida, lasciata sul pianerottolo di una palazzina da un paio di mesi, è stata una residente dello stesso stabile. Oltre alla denuncia penale, gli agenti hanno contestato alla proprietaria delle tartarughe anche l’infrazione al Regolamento comunale sul benessere degli animali per quanto riguarda il mancato rispetto delle condizioni di detenzione di animali selvatici od esotici. Le tartarughe sono state quindi confiscate e affidate al Centro Fauna Selvatica Il Pettirosso, dove sono state inserite in un luogo adatto: un terracquario con una parte emersa facilmente accessibile e dimensioni adeguate, la parte sommersa abbastanza profonda per consentire ai due animali di nuotare e lampade per garantire l’idoneo apporto di radiazioni Uvb.

Denunciato anche il proprietario di un cane recuperato dal personale del Canile Intercomunale di Modena, che al collo indossava un collare elettrico il cui meccanismo di funzionamento si basa sulla produzione di scosse o di altri impulsi elettrici che, tramite un comando a distanza, si trasmettono all’animale. L’utilizzo di questo collare, usato di solito per l’addestramento, è però in violazione del Codice penale laddove si respinge la “detenzione di animali in condizioni incompatibili con la loro natura”. Il collare è stato pertanto sequestrato; l’animale, restituito al proprietario, è stato successivamente controllato ed è risultato in ottime condizioni.

Tutte negative, invece, le tre segnalazioni di bocconi avvelenati giunte nel corso dello scorso anno: gli esami condotti dall’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna sui reperti recuperati dalla Municipale hanno dato tutti esito negativo, nei bocconi non era cioè presente alcun tipo di sostanza nociva. È risultato negativo anche l’ultimo caso registrato a marzo di quest’anno, quando i vigili sono intervenuti nei pressi di via Debussy per rimuovere una polpetta sospetta da un’area verde che nei giorni successivi il ritrovamento, è stata recintata e segnalata.