Sono sette i componenti della commissione tecnica che dovrà valutare le proposte presentate al Comune di Modena nell’indagine conoscitiva promossa per verificare l’esistenza, la solidità e la sostenibilità di progetti calcistici capaci di cogliere già dalla prossima stagione, ma per almeno un triennio, l’eredità sportiva del Modena Fc e accertare la possibilità di un utilizzo continuativo dello stadio comunale Alberto Braglia ed eventualmente delle strutture annesse.

Come era previsto dal bando, il Comune si avvarrà prevalentemente di tecnici ed esperti esterni all’amministrazione. Solo una componente, infatti, è dirigente comunale (Giulia Severi, dirigente del settore Sport, Cultura e Politiche giovanili) e a lei è affidata anche la presidenza dell’organismo che si riunirà per la prima seduta la prossima settimana.

Gli altri sei componenti, che dovranno contribuire a valutare sostenibilità e adeguatezza dei progetti presentati, ognuno in base alle proprie competenze, sono: i commercialisti Enrico Gualandri e Massimo Bettalico, il presidente della Fgci provinciale Vincenzo Credi, il presidente del Coni Point provinciale Andrea Dondi, il delegato allo Sport di Unimore Massimo Milani e l’ex calciatore canarino Mauro Rabitti.

Il ruolo di segretaria della commissione è stato affidato a Paola Francia, dirigente del servizio Sport e Politiche giovanili.

L’esito del lavoro della commissione servirà all’Amministrazione comunale per formulare la valutazione che sarà proposta alla Figc e alla Lega nazionale dilettanti ai fini dell’ammissione al prossimo campionato in rappresentanza della città di Modena. La selezione, comunque, non sostituisce la procedura di ammissione prevista dai regolamenti federali.

Il lavoro della commissione si concentrerà in particolare sulle proposte relative ai cinque ambiti individuati dal bando: il Piano delle attività sportive e della promozione territoriale (dalla prima squadra al settore giovanile, dal coinvolgimento della tifoseria ai progetti di rilevanza sociale), il business plan triennale (con anche l’eventuale previsione di reimpiego del personale della società Modena Football Club srl in fallimento), la richiesta di utilizzo dello stadio Braglia ed eventualmente delle strutture annesse, le dichiarazioni amministrative relative alla società e ai soggetti indicati come attuali e futuro soci (compreso l’impegno a costituire una garanzia fidejussoria di 50 mila euro relativa all’utilizzo del Braglia), la solvibilità economica dei soggetti indicati come attuali o futuri soci, con referenze bancarie e bilanci.

All’indagine conoscitiva si è arrivati in seguito alle vicende della società calcistica, radiata dalla Figc dai campionati professionistici il 6 novembre 2017 e dichiarata fallita poche settimane dopo (il 28 novembre) dal Tribunale di Modena, con lo stadio Braglia che nel frattempo era tornato nella piena disponibilità del Comune dopo la revoca della concessione a causa delle numerose mancanze rilevate nella gestione e nella manutenzione dell’impianto sportivo, oltre che per le inadempienze finanziarie della società guidata da Antonio Caliendo. La scelta del Comune era stata sostenuta all’unanimità dal Consiglio comunale.

IN COMMISSIONE TUTTI “MODENESI”

Oltre alla competenza, è sicuramente il legame con il territorio e con la squadra di calcio uno dei criteri seguiti nella scelta dei sette esperti inserititi nella commissione. Mentre la presidente Giulia Severi ha seguito direttamente tutte le vicende relative allo stadio Braglia dell’ultimo anno, fino alla revoca della concessione, anche gli altri sei hanno esperienze che si intrecciano con le vicende calcistiche dei canarini.

Il commercialista Enrico Gualandri è un esperto del settore calcistico come ispettore Covisoc, la Commissione di vigilanza sulle società di calcio professionistiche. E non nasconde certo il suo tifo per i gialloblu. Stessa cosa anche per l’altro commercialista Massimo Bettalico, titolare di uno studio a Modena ed esperto nella gestione di imprese sportive in ambito calcistico, che inoltre è già stato impegnato come consulente nella procedura pubblica, simile a quella modenese, indetta dal Comune di Mantova.

Vincenzo Credi a Modena presiede sia la sezione provinciale della Federazione italiana giuoco calcio sia l’Aci, mentre Andrea Dondi, giornalista, è da anni il punto di riferimento per il Coni e oggi presiede il Coni Point provinciale.

L’ingegner Massimo Milani è il docente delegato allo Sport del Rettore per l’Università di Modena e Reggio Emilia.

Mauro Rabitti, classe ’58, è uno degli attaccanti della storia gialloblu che più è rimasto nel cuore dei tifosi. Originario di Scandiano, con i canarini ha giocato in B e in C tra il 1981 e il 1988 e oggi, nel reggiano, è attivo nel calcio giovanile di base come istruttore nelle parrocchie.