Prendono di mira i serbatoi di mezzi pesanti ma soprattutto cisterne del gasolio di ditte e aziende agricole asportando il gasolio che travasano in taniche per poi rivenderlo al mercato nero. Questa notte grazie all’intensificazione dei controlli i carabinieri della stazione di Rubiera hanno mandato a monte, in buona parte, gli intenti dei malviventi costituenti una delle batterie di ladri appartenenti ai “vampiri del greggio” che “armati” di taniche e pompe “succhiamo” lasciandoli a secco i serbatoi di mezzi pesanti e le cisterne di gasolio.

La banda del gasolio che poco dopo le 4,00 di questa notte aveva puntato le attenzioni furtive su alcune aziende agricole ubicate tra San Martino in Rio e Rubiera, ha dovuto “rivisitare” gli intenti furtivi ripiegando non solo a mani vuote ma anche a piedi in quanto dopo un inseguimento a folli velocità i ladri hanno abbandonato il mezzo dandosi alla fuga a piedi per i campi.

L’allarme poco dopo le 4,00 quando la titolare di un’azienda agricola di San Martino in Rio allertava il 112 segnalando la presenza di un furgone e una Fiat Punto che si aggiravano furtivamente nelle pertinenze dell’azienda. Vistisi scoperti i malviventi si davano alla fuga puntando sul comune di Rubiera dove in via Fontana la Fiat Punto, risultata rubata a ottobre dell’anno scorso a Rubiera, alla vista dei carabinieri proseguiva la fuga. Nasceva un inseguimento a folli velocità dopo vari chilometri in località Baggiovara, nel modenese, allorquando i tre malviventi, che si trovavano a bordo dell’auto, tallonati dai carabinieri optavano per abbandonare l’auto rubata proseguendo la fuga a piedi. Che i tre malviventi appiedati dai Carabinieri correggesi appartenessero ad una batteria del più “nutrito” e “famigerato” popolo dei “vampiri del greggio” è stato rivelato dal rinvenimento del kit in uso a tali malviventi costituito da pompe per travasare il gasolio e taniche. All’interno anche un gruppo elettrogeno la cui provenienza furtiva e ora al vaglio dei carabinieri.

Nessuna traccia invece dei complici  che viaggiavano a bordo del furgone notato a San Martino in Rio probabilmente dileguatisi per altra strada. Un recupero fruttuoso quello dell’autovettura rubata e del kit della banda del gasolio non solo sotto l’aspetto economico alla luce del valore dell’autovettura, ma anche sotto quello investigativo. Al riguardo sull’autovettura e su quanto sequestrato i carabinieri hanno proceduto ai dovuti rilievi per cercare di trovare anche in sede scientifica una svolta investigativa in quanto gli operanti hanno proceduto all’esaltazione delle impronte digitali che verranno inviate al Reparto Investigazioni Scientifiche Carabinieri di Parma per le indagini di comparazione con i soggetti pregiudicati censiti in Banca Dati.